L'Europa ha bandito i prodotti di plastica usa e getta a partire dal 2021. Ma la Toscana ha giocato d'anticipo e già da questa estate, 900 stabilimenti balneari della costa diranno addio a piatti, bicchieri, cannucce e posate monouso. Regione, Comuni ed esercenti firmeranno un’intesa che metterà da subito tutte (o quasi) le stoviglie monouso al bando: si potranno smaltire le scorte già acquistate, ma poi dovranno essere sostituite da piatti, cannucce e bicchieri biodegradabili o biocompostabili, quelli ad esempio in mais che costano un po’ di più ma che si trovano già da tempo in commercio. E chi non lo farà rischia una multa. Non solo. Da settembre via la plastica dalle mense della Regione e dalle scuole.
Al fine di contrastare l’inquinamento di spiagge, mari e oceani ieri il Consiglio dell’Ue ha approvato la direttiva che vieta, a partire dal 2021, la vendita dei principali prodotti di plastica monouso, compresi i bastoncini di plastica per i palloncini. La normativa non prevede il divieto di vendita delle bottiglie di plastica, anche se gli Stati membri si sono impegnati a ridurne l’uso e a raggiungere una raccolta differenziata del 90% entro il 2029. Le bottiglie di plastica, inoltre, dovranno avere un contenuto di plastica riciclata del 25% entro il 2025 e del 30% entro il 2030.
Si dovranno dunque utilizzare i prodotti alternativi che di fatto già esistono e aggiungerne di nuovi basati sulla progettazione dei nuovi materiali biodegradabili.
Ad oggi l’Europa è il secondo produttore al mondo di plastica dopo la Cina, con 65 milioni di tonnellate di plastica all’anno, un quinto della produzione mondiale, che finisce al 40% nel settore degli imballaggi, quindi delle plastiche monouso.
E' ovvio quindi che in Europa si producano ben 26 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica all’anno, di cui solo il 30% al momento è riciclabile. Di questi, finiscono nel mare tra le 150mila e le 500mila tonnellate all’anno: sulle spiagge europee l’80-85% dei rifiuti è plastica e, per la maggior parte, sono prodotti usa e getta.
Greenpeace Europa è soddisfatta dei divieti approvati affermando che «sono un grande primo passo per voltare pagina».
Anche Sergio Costa, ministro dell’Ambiente, festeggia «l’inizio di un percorso: un’Europa sempre più libera dalla plastica, grazie a nuove norme più stringenti. Con l’approvazione in Consiglio dei ministri della legge ‘salvamare’ e il credito d’imposta per la riduzione degli imballaggi, vogliamo essere tra i primi Paesi a recepire la direttiva Ue. Alcuni studi - ricorda il ministro Costa - indicano che i livelli di contaminazione da microplastiche nella colonna d’acqua a Portici (golfo di Napoli) e alle Tremiti sono paragonabili a quelli riscontrati nei grandi vortici oceanici, altri attestano la presenza di zone di accumulo di detriti in plastica anche nei nostri mari, addirittura all’interno del santuario dei cetacei».
«Siamo soltanto all'inizio - afferma Roberto Gualtieri, presidente della Commissione Affari Economici del Parlamento Europeo - Nella prossima legislatura dobbiamo puntare a rafforzare ulteriormente queste misure, introducendo disposizioni che prevengano la generazione di rifiuti, a partire dalla progettazione eco-compatibile, e realizzando un vero green new deal che metta il tema della sostenibilità ambientale e della trasformazione del modello di sviluppo al centro delle politiche europee».
Redazione