Due gravi criticità emergono in questi giorni al nosocomio pesciatino. A segnalarle è il medico e consigliere d’opposizione Francesco Conforti. La prima criticità è di massima priorità e riguarda la scelta dell’attuale direzione sanitaria dell’ospedale di Pescia di licenziare la Squadra prevenzione incendi che fu creata in deroga alla prescrizione dei Vigili del Fuoco fatta a seguito di un incendio di qualche tempo fa. Nell’ex Filanda invece non vanno gli ascensori e i pazienti dializzati vengono spostati con procedure quanto meno desuete.
Nel dettaglio i vigili del fuoco, per non interrompere il servizio sanitario, prescrissero alla ASL di dotarsi di una squadra antincendio aziendale GSA (composta da professionisti) al fine di garantire i livelli standard di sicurezza. E’ importante sapere anche che l’ospedale di Pescia non è in possesso del CPI (certificato di prevenzione incendi) ulteriore motivo per cui è presente il GSA. Pare inoltre che, data la natura particolare della struttura, difficilmente l’ospedale di Pescia riuscirà ad ottenere il CPI entro il 2025, termine imposto dalla legge. Malgrado ciò e nonostante l’attivismo dei sindacati che hanno fatto circolare in ospedale un documento di mobilitazione, la direzione licenzierà il personale di primo intervento specialistico antincendio GSA e dal 1° luglio li sostituirà con gli OSS (operatori socio sanitari) i quali forniscono supporto infermieristico.
In sostanza la direzione dell’ospedale di Pescia sta reclutando volontari tra gli operatori socio-sanitari per sostituire i GSA che sono un apposito gruppo di Vigili del Fuoco formati per gestire l’emergenze derivanti da principi di incendio, incendi, dissesti statici, allagamenti, contatti o disversamenti di sostanze pericolose o per soccorrere le persone che ad esempio rimangono intrappolate in ascensore.
Ne deriva che ai GSA sono richieste comprovate conoscenze tecniche oltre all'idoneità psicofisica. Ma dal 1° luglio si demanderanno questi compiti agli “operatori sanitari” OSS che, dopo un corso di formazione di 16 ore, in aggiunta al proprio lavoro si dovranno sobbarcare la sicurezza di tutto l’ospedale Pesciatino. Sul caso ascensori abbiamo raccolto le lamentele di pazienti in dialisi nella palazzina ex-Filanda. La struttura è servita da due ascensori, di cui uno fuori uso e l'altro con gravi problemi di malfunzionamento al punto che spesso si blocca anche con pazienti all'interno. Per questo la direzione sanitaria ha attivato una procedura di emergenza avvalendosi del 118 per far salire e/o scendere i pazienti con ridotte capacità motorie.
«Questi sono i veri segnali di un disegno di disimpegno sul nostro ospedale - dichiara Francesco Conforti, medico e consigliere d’opposizione - Intollerabile che l’ospedale venga privato di professionisti della gestione e prevenzione incendi ed eventi straordinari, caricando gli OSS, che sono già oberati di lavoro e non hanno le dovute competenze per la gestione del rischio da incendi. Intollerabile anche si continui strapazzare i pazienti della dialisi, trasportandoli con il 118 anziché in ascensore. Non è certo così che si fanno economie, ne si tutela la qualità del servizio offerto da nostro ospedale ne tantomeno la forza lavoro».
Redazione