Campi di mais e girasoli devastati dalle scorribande dei branchi, la rabbia degli agricoltori di Ponte Buggianese che vedono giorno dopo giorno i loro raccolti devastati dalle scorribande notturne dei branchi di cinghiali: «Ormai il nostro lavoro consiste nel dare da mangiare ai cinghiali. Peccato che non venga pagato».

«Siamo esasperati - dicono - ogni mattina quando usciamo di casa per andare nei campi l’unica incertezza riguarda l’appezzamento preso di mira o e quanti ettari sono andati persi. Così non si può andare avanti. I cinghiali non sono stupidi ormai hanno capito come funziona. Dalle altane si può sparare fino alle 23. Loro escono dopo quell’ora, si fanno la loro scorpacciata e poi rientrano nella Riserva dove possono stare tranquilli fino alla notte successiva».



Regione Toscana, infatti, tempo fa ha predisposto un piano per il contenimento dei cinghiali. Però, secondo gli agricoltori ci sono molte cose da rivedere: «Ormai il piano c’è da diversi anni e la situazione non è certo migliorata. Anzi è decisamente peggiorata. Intanto partiamo dalla premessa che il cinghiale in Padule non dovrebbe esserci. Invece si è riprodotto facilmente. Anzi gli ibridi invece che le tre cucciolate all’anno ne fanno una in più. In Padule è previsto l’abbattimento in altana, ma ci sono troppi vincoli. Al cacciatore non viene lasciato nemmeno l’animale abbattuto. Lo deve consegnare a Pescia. E chi glielo fa fare? Poi si deve sparare in orari precisi e con la presenza degli agenti della polizia provinciale. In questo modo il problema non si risolverà mai. L’unico modo sarebbe quello della caccia "in battuta", con le squadre, quella tipica al cinghiale. Ma non si capisce perché non venga concessa questa possibilità. Tutti si riempiono la bocca con l’agricoltura – dicono i coltivatori pontigiani - ma la realtà è sempre più difficile per chi deve vivere con la terra. Non bastavano i cambiamenti climatici, adesso sono da un pezzo in qua sono arrivati anche i cinghiali. Il tutto nell’indifferenza generale, delle nostre associazioni di categoria e dei politici. Se continua così, vinceranno loro, i cinghiali».

Redazione

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