Continuano le polemiche dopo l’ultimo caso di un tir che si è incastrato sotto il ponte dell’autostrada. Il Comitato Chiesanuova sicura: «dopo le promesse della campagna elettorale tutto è rimasto invariato».

Lunedì l'ennesimo episodio di un tir incastrato sotto il ponte dell'autostrada in via Livornese di Sopra e ha paralizzato il traffico a lungo. Sul posto sono intervenuti polizia municipale locale e vigili del fuoco che con l’ausilio dell’autogru della centrale di Pistoia hanno liberato il tir. Secondo alcuni chiesinesi si tratterebbe del decimo mezzo pesante negli ultimi tempi che si è andato a incastrare sotto il ponte.
«Ormai lo scontro con “il ponte dell’autostrada” - afferma Valentino Tognetti del comitato Chiesanuova sicura - è divenuto un habitué stagionale, al pari dello sboccio dei fiori primaverile o della caduta delle foglie in autunno: caso più caso meno una decina di incidenti solo negli ultimi due anni. Probabilmente oltre a un habitué, per residenti ed esercenti commerciali limitrofi tutto questo è una vera e propria barzelletta, sì ma con il finale amaro: c’è chi lamenta di aver perso «incassi per centomila euro negli ultimi quindici anni” per colpa dei Tir “incastrati” e il conseguente blocco della circolazione. E i danni chi li paga? Le polemiche dopo la riasfaltatura: c’è chi parla di altezza non congrua rispetto ai cartelli dopo gli ultimi lavori di asfaltatura stradale ma non è così - continua Tognetti - il manto stradale a oggi è identico al precedente e l’altezza minore del ponte è di 4,19 metri in direzione Chiesina e 4,26 metri per la direzione opposta. Dopo le promesse della scorsa campagna elettorale in tarda primavera, la soluzione è tutt’altro che arrivata. Alcune soluzioni: limitatori di altezza con bandella mobile che avvertano l’autista in caso di altezza del mezzo superiore alla massima possibile, oppure come estrema ratio, divieto di transito ai mezzi pesanti visti i due possibili percorsi alternativi della variante “Bretellina” o di via Camporcioni».

Redazione

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