Luca Marmo, sindaco di San Marcello Piteglio, torna a parlare della proposta avanzata, qualche mese fa, dal primo cittadino di Pescia, Oreste Giurlani, di annettere alla città dei fiori una porzione della Val di Forfora, cioè le frazioni di Crespole e Lanciole, oggi ricomprese in San Marcello Piteglio.
«L’argomento - afferma Marmo - per come è balzato all’attenzione dell’opinione pubblica, non è nell’agenda politica di questa amministrazione». La questione è tornata in discussione a seguito di
un’interpellanza del consigliere di opposizione del Pit, Carlo Vivarelli. «Chiedo al sindaco Marmo – ha domandato Vivarelli, palesemente contrariato – se l’amministrazione comunale di San Marcello Piteglio ha veramente l’intenzione, a soli tre anni dalla fusione, di cedere a Pescia parte del territorio e cioè le frazioni di Crespole e Lanciole, nelle quali mi risulta che la popolazione abbia votato in massa per la fusione tra i nostri due Comuni originari».
Ma Marmo ha subito preso le distanze dalla proposta di Giurlani: «Per una popolazione che ha votato in massa per la fusione di San Marcello con Piteglio – ha osservato – e che ha manifestato la volontà di aderire a questo progetto territoriale, credo e convergo con Vivarelli che l’amministrazione comunale, prima di pensare a eventuali meccanismi di cessione di territori, debba studiare una modalità con cui quell’area, che è oggettivamente più lontana, si riconnette alla parte centrale attraverso un complesso di servizi. Ricordo – ha aggiunto – che siamo alla vigilia dell’inaugurazione di un investimento importante che abbiamo realizzato in quella zona: la casa comunale della Val di Forfora, un progetto di cui si parla da una ventina d’anni. Un edificio ad altissima efficienza energetica, il primo pubblico del genere in Toscana, che va a sostituire la vecchia scuola comunale di Crespole. Sarebbe un grave dispendio di risorse pubbliche se quell’immobile lo utilizzassimo solo per la presenza del medico una volta a settimana. Se in una manifestazione chiara e formalizzata del 90% dei cittadini della Val di Forfora, emergesse una volontà che va in quella direzione (cioè l’annessione a Pescia, ndr), è ovvio che l’amministrazione la prenderà in considerazione. Allo stato degli atti formali e della manifestazione delle volontà a oggi, mi sento di poter dire che l’argomento è completamente fuori dall’agenda politica».
Marmo ha anche specificato che, secondo lui, la dimensione comunale ottima non è quella delimitata dai confini disegnati nella storia, specie se risalenti a duecento anni fa, ma l’ambito in cui la popolazione gravita e si sposta da mattina a sera per fruire di un complesso di servizi lì concentrati.
Redazione