Confindustria chiede risposte forti da Roma e Firenze a causa dei danni provocati dal Corona Virus nel turismo e Bernacchi della Fondazione Collodi dichiara: «Collodi subisce perdite pesanti dallo stop alle gite scolastiche»
La preoccupazione fra le imprese turistiche delle province di Lucca, Pistoia e Prato per la diffusione del coronavirus è manifestata da Confindustria. «Le imprese del turismo associate a Confindustria Toscana Nord – scrive l’associazione – chiedono allo Stato e alla Regione ogni sostegno per l’immediato e per le prevedibili conseguenze che i provvedimenti, assunti in via di estrema urgenza a tutela della salute pubblica, avranno nel medio periodo. Regione e Stato si dovranno attivare in maniera coerente per ottimizzare i moltissimo sforzi che si renderanno necessari. Il tavolo di coordinamento toscano mostra di aver ben presente le criticità, e di essere disponibile a un continuo confronto; in questo senso il contatto fra l’assessore Ciuoffo e il presidente di Confindustria Toscana Alessio Marco Ranaldo è costante e garantisce anche il necessario flusso di informazioni e di segnalazioni che provengono dalle aziende».
«Non sarà purtroppo una vicenda che finirà in un giorno – afferma la capogruppo del turismo di Confindustria Toscana Nord Sabrina Gilardi – ma avrà strascichi. Chi riuscirà a superare questa crisi avrà molto da fare per ricompattare rapporti, organizzazione aziendale, la reputazione propria e del Paese. Se non saremo supportati, non ce la potremo fare. Basta toni apocalittici, che non giovano all’economia in generale e al turismo in particolare». Risposte si attendono quindi anche da Roma, dove il tavolo con il ministro Franceschini ha appena annunciato che metterà nel decreto le prime misure sulla dilazione dei pagamenti, mentre sta discutendo con il ministero dell’Economia delle misure specifiche sul settore del turismo. Confindustria ha chiesto un piano straordinario a salvaguardia di un settore che a livello nazionale rappresenta quasi il 13% del Pil e con 4,2 milioni di occupati fa dell’Italia una leader in Europa.
Pier Francesco Bernacchi, presidente Fondazione Collodi: «Il turismo a cui ci rivolgiamo con il Parco di Collodi e che nel passato triennio ha prodotto, negli anni, dai 12 ai 20.000 ingressi documentabili, si rivolge alle famiglie, ma anche molto, data la valenza didattica, alle scolaresche. Il danno prodotto dal provvedimento di limitazione delle gite è stato immediato, anche perché è caduto nel periodo topico per questo tipo di attività scolastica. Confidiamo che Regione e Governo, quando assumeranno provvedimenti di sostegno al settore turistico, vi includeranno anche i parchi tematici e, in genere, il turismo culturale».
Giuseppe Gori, presidente del cda di Cap Autolinee di Prato: «Stiamo stimando una perdita, riferita al turismo scolastico pari a 500mila euro; vengono annullate non solo i viaggi di escursione che dovevano tenersi entro il 15 di marzo e, prudenzialmente tutte quelle già fissate. Questo, se da una parte è frutto di una pessima comunicazione, che non ha tenuto presente la portata dei toni usati accentuando gli aspetti tutti da provare della diffusione e prevenzione dal virus, dall’altra non concede margini di recupero».
Redazione