L’amministratore unico Michelotti ha dato incarico alla «Orion Dynamics» Piace il progetto di Forza Italia di trasformare e convertire i debiti in azioni.
Manca poco più di un mese al termine per la presentazione del nuovo piano industriale delle Terme. Se entro il 31 maggio il documento non arriverà a Firenze, la Regione, azionista di maggioranza della società, potrà avviare la procedura di messa in liquidazione. Questa volta non potranno esserci rinvii, perché il termine di scadenza è perentorio rispetto a quello del 31 marzo. Da poche settimane, l’amministratore Alessandro Michelotti ha dato un nuovo incarico alla società Orion Dynamics per la realizzazione di un piano industriale capace, oltre a soddisfare le richieste dei creditori, di fornire delle linee concrete di sviluppo. Quest’ultimo aspetto, tra l’altro, potrebbe consentire un’operazione decisiva per il rilancio delle Terme.
Ormai da qualche tempo, all’interno della maggioranza, il commercialista Franco Pacini (Forza Italia)sta portando avanti l’ipotesi relativa alla conversione del credito vantato dalle banche verso l’azienda in azioni. L’operazione, in base a quanto previsto dalla legge, è senza dubbio fattibile, ma bisognerebbe poter contare su un buon piano industriale per convincere il pool di banche guidato da Bnl. In questo momento, gli istituti di credito possono vantare una serie di ipoteche sugli immobili delle Terme e, nell’ipotetico caso di avvio di una procedura concorsuale, sarebbero tra i primi creditori a essere soddisfatti.
La trasformazione in azionisti della società, però, metterebbe le banche in fondo alla fila. Ecco quindi che un buon piano industriale diventa essenziale per garantire la salvezza delle Terme. La conversione dei crediti bancari in azioni dell’azienda, negli ultimi giorni, è diventata un argomento importante per la maggioranza di centrodestra. Intanto, a causa della grave emergenza sanitaria causata dal covid19, a Firenze nessuno parla più dell’acquisto dello stabilimento Tettuccio, valutato 12,5 milioni di euro. L’assessore regionale Federica Fratoni era pronta a portare in giunta una delibera per concludere il passaggio di proprietà, attraverso un’importante iniezione di liquidità per l’azienda. In base alle prime ipotesi, il Comune avrebbe dovuto occuparsi della gestione dello stabilimento simbolo di Montecatini.
L’arrivo dei soldi, senza dubbio, sarebbe stata una boccata di ossigeno per la situazione finanziaria, ma l’emergenza sanitaria ha fatto saltare tutto, almeno per i prossimi mesi.
Ormai da qualche tempo, all’interno della maggioranza, il commercialista Franco Pacini (Forza Italia)sta portando avanti l’ipotesi relativa alla conversione del credito vantato dalle banche verso l’azienda in azioni. L’operazione, in base a quanto previsto dalla legge, è senza dubbio fattibile, ma bisognerebbe poter contare su un buon piano industriale per convincere il pool di banche guidato da Bnl. In questo momento, gli istituti di credito possono vantare una serie di ipoteche sugli immobili delle Terme e, nell’ipotetico caso di avvio di una procedura concorsuale, sarebbero tra i primi creditori a essere soddisfatti.
La trasformazione in azionisti della società, però, metterebbe le banche in fondo alla fila. Ecco quindi che un buon piano industriale diventa essenziale per garantire la salvezza delle Terme. La conversione dei crediti bancari in azioni dell’azienda, negli ultimi giorni, è diventata un argomento importante per la maggioranza di centrodestra. Intanto, a causa della grave emergenza sanitaria causata dal covid19, a Firenze nessuno parla più dell’acquisto dello stabilimento Tettuccio, valutato 12,5 milioni di euro. L’assessore regionale Federica Fratoni era pronta a portare in giunta una delibera per concludere il passaggio di proprietà, attraverso un’importante iniezione di liquidità per l’azienda. In base alle prime ipotesi, il Comune avrebbe dovuto occuparsi della gestione dello stabilimento simbolo di Montecatini.
L’arrivo dei soldi, senza dubbio, sarebbe stata una boccata di ossigeno per la situazione finanziaria, ma l’emergenza sanitaria ha fatto saltare tutto, almeno per i prossimi mesi.
Redazione