Dall’identità digitale ai limiti di spesa: ecco le risposte alle domande più comuni degli aspiranti ciclisti

Niente di meglio che una sana pedalata per smaltire quel po’ di pancetta accumulata a suon di pizze e pane fatto in casa, durante la quarantena. Di scuse non ce ne sono più, o almeno non dovrebbero essercene, visto che perfino il Governo si è messo in movimento per incentivare il mercato delle due ruote. Il percorso sarebbe in discesa se non fosse per il pericolo del solito bastone fra le ruote chiamato burocrazia, che stavolta prende la forma di meccanismi troppo complicati per l’accesso al bonus. E’ il motivo di lamentela che sta accomunando aspiranti ciclisti e venditori di bici.
Ma come funziona il provvedimento? A quanto ammonta il bonus e chi lo può richiedere? Quali gli intoppi da evitare? Vediamo le principali indicazioni nel decreto ’Rilancio’. L’importo Il ’bonus bici’ o ’bonus mobilità’ prevede la possibilità di ricevere «un contributo pari al 60% della spesa sostenuta e, comunque, in misura non superiore a 500 euro, per l’acquisto di biciclette, anche a pedalata assistita, nonchè veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica». Oltre che alla biciclette è dunque chiaro il riferimento ai monopattini, sempre più utilizzati da giovani e meno giovani. Il rimborso Due fasi: in una sarà il cittadino a essere rimborsato del 60% della spesa; nella seconda il cittadino paga al negoziante aderente direttamente il 40% e sarà il negoziante a ricevere il rimborso del 60%. Il rimborso avverrà nei limiti delle risorse disponibili. sempre semplicissimo.
Le fasi e i tempi
Fase 1: è quella che durerà fino al giorno di inizio operatività dell’applicazione web prevista per metà giugno. In questo periodo è previsto il rimborso al beneficiario; per ottenere il contributo è necessario conservare il documento giustificativo di spesa (fattura e non scontrino) e allegarlo all’istanza da presentare mediante l’applicazione web. Fase 2: scatta dal giorno di inizio operatività dell’applicazione web. E’ previsto lo sconto diretto da parte del fornitore del bene-servizio richiesto, sulla base di un buono di spesa digitale che i beneficiari potranno generare sull’applicazione web. In pratica, gli interessati dovranno indicare sull’applicazione web il mezzo o il servizio che intendono acquistare e la piattaforma genererà il buono spesa digitale da consegnare ai fornitori autorizzati per ritirare il bene o godere del servizio individuato. Il funzionamento (e il doppio inghippo).
Il buono mobilità può essere sfruttato utilizzando una specifica applicazione web che è in via di predisposizione e sarà accessibile, anche dal sito istituzionale del Ministero dell’ambiente, entro 60 giorni dalla pubblicazione in Gazzetta ufficiale del decreto interministeriale attuativo del Programma buono mobilità. E già questo è un punto dolente che viene sottolineato dai biciclettai.
Ma non è tutto. A complicare ulteriormente le cose c’è la necessità, per ottenere il bonus, di disporre di credenziali «Spid». Di cosa si tratta? Letteralmente è il Sistema pubblico di identità digitale: in pratica si tratta di una credenziale virtuale inventata per accedere ad alcuni servizi della pubblica amministrazione. E ottenerlo, fra mail, documenti, eccetera può non essere I mezzi acquistabili Il buono mobilità può essere richiesto una sola volta e per l’acquisto di un solo bene o servizio tra questi: biciclette nuove o usate, sia tradizionali che a pedalata assistita; handbike (bici con pedalata a mano) nuove o usate; veicoli nuovi o usati per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, di cui all’articolo 33- bis del Dl 162/2019, convertito con modificazioni dalla legge 8/2020 servizi di mobilità condivisa a uso individuale esclusi quelli mediante autovetture.

Redazione

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