PISTOIA -Recupero dell’attività sospesa durante l’emergenza sanitaria, controllo dei pazienti che si sono ammalati di Covid19 e ricerca scientifica. Per la radiologia dell’ospedale di Pistoia, diretta dalla dottoressa Letizia Vannucchi, questa sarà un’estate impegnativa che arriva dopo l’intenso lavoro già svolto durante i mesi scorsi.
Medici, tecnici e infermieri, dopo aver garantito oltre mille esami nel periodo marzo-maggio scorso, sono ora impegnati nel recupero di quelli rinviati a causa dell’emergenza Covid19 e, per abbattere le liste d’attesa, l’attività viene svolta anche di sera e nei giorni festivi. Il San Jacopo, come gli altri ospedali dell’Azienda, aderisce al progetto promosso dai dipartimenti diagnostica per immagini, professioni tecnico sanitarie e infermieristico-ostetrico che prevede un utilizzo massimo delle risorse interne, sia del personale che delle macchine. Tc, risonanza magnetica, ecografi e mammografi stanno quindi lavorando a pieno ritmo e non solo per i pazienti in lista d’attesa (che vengono tutti direttamente richiamati) ma anche per gli esami di controllo a coloro che si sono ammalati di Covid e sono inseriti nel percorso del day service multidisciplinare, che garantisce un follow up completo anche radiologico.
“Nel post ricovero,infatti, oltre alla prosecuzione delle terapie, vengono eseguiti gli esami di diagnostica strumentale necessari: nell’ultimo mese sono state già effettuate 52 TC del torace in altrettanti pazienti che afferiscono a questo importante percorso coordinato dalla pneumologia con il coinvolgimento di altri specialisti come l’internista, l’infettivologo e i fisioterapisti – spiega la dottoressa Vannucchi.
L’Ospedale San Jacopo, insieme all’Azienda Universitaria di Careggi, durante l’emergenza sanitaria ha avuto il più alto numero dei ricoveri della regione Toscana (dati Ars).
Nei novanta giorni dell’emergenza e per quei pazienti che arrivavano in ospedale con sintomatologia sospetta per Covid19, sono state infatti effettuate 612 prestazioni di radiologia tradizionale, 473 Tc, 37 ecografie e 31 risonanze magnetiche.
“La quantità di esami svolti e la numerosità dei pazienti ci ha spinto a dare un contributo alla ricerca scientifica:questo è avvenuto mediante la pubblicazione di due articoli sulla nostra casistica relativamente alla patologia COVID correlata, articoli che sono stati inseriti nell’ambito di un data base nazionale a cura della SIRM (Società Italiana di Radiologia medica e interventistica).
Nell’ottica di un confronto scientifico mirato sul Corona virus, mettendo a disposizione l’esperienza maturata dalla Soc di Radiologia del San Jacopo,– fa sapere la dottoressa- siamo stati coinvolti come docenti di un corso formativo on line, promosso dalla SIMIT ( Società Italiana di Malattie infettive e Tropicali), in collegamento con l’Università di Torino".
In questo momento di particolare difficoltà gestionale e di elevata pressione ambientale e psicologica, è emerso con forza lo spirito di dedizione e di servizio al paziente dell’equipe radiologica in toto ( medici radiologi, tecnici sanitari di radiologia medica, infermieri,operatori socio sanitari e amministrativi ) che ha consentito di lavorare con la serenità e l’ impegno necessari.