PISTOIA -Si è chiuso venerdì 17 luglio, il Centro Operativo Comunale (COC) della Protezione civile, che a Pistoia era stato attivato lo scorso 9 marzo per gestire l'emergenza Covid-19, dopo che il Consiglio dei Ministri aveva dichiarazione lo stato di emergenza. L'ordinanza di chiusura è stata firmata dal sindaco Alessandro Tomasi, che lo ha presieduto per oltre quattro mesi nelle riunioni che si sono susseguite nella sala della Protezione Civile in Sant'Agostino al fine di coordinare le attività di informazione, soccorso e assistenza durante la pandemia.

Dal momento dell'attivazione, il Coc ha beneficiato dell'impegno di 166 volontari. A comporlo, oltre al primo cittadino, il responsabile comunale della Protezione Civile, con l'assessore di riferimento Alessio Bartolomei, la vicesindaco e assessore alle Politiche di inclusione sociale Anna Maria Celesti, la Polizia Municipale, supportati da tante associazioni: Associazione nazionale Carabinieri, Associazione nazionale Polizia di Stato, Croce Rossa Italiana sezione di Pistoia, Croce verde di Pistoia, Misericordia e Vab di Pistoia, Cisom (Fondazione Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta), Associazione Nazionale Alpini, Ente Tutela Ambientale, in stretto raccordo con la direzione sanitaria dell'Asl Toscana Centro.

«Oggi dopo 131 giorni di intensa attività chiude il Coc, il Centro Operativo Comunale di Protezione Civile - commenta il sindaco Alessandro Tomasi -. Giorni in cui il centro è stato attivo per far fronte all'emergenza Coronavirus coinvolgendo nove associazioni e ben 166 volontari. Con il Coc abbiamo imbustato e distribuito mascherine, portato la spesa e i farmaci a casa a chi era solo e in difficoltà, controllati parchi e giardini affinché venissero rispettate le misure di distanziamento sociale. Il mio ringraziamento e quello di tutta l'Amministrazione va dunque alla nostra protezione civile e al sistema di volontariato della città per la preziosa collaborazione e per l'aiuto concreto e costante fornito a tutta la comunità in questo periodo di emergenza».

Molte le attività portate avanti. I volontari delle nove associazioni coinvolte si sono occupati, infatti, della distribuzione delle mascherine; della consegna di pacchi alimentari e di medicinali alle famiglie in difficoltà o agli anziani (con una media di 4 al giorno); di rispondere alle richieste delle persone che non potevano uscire di casa; di informare i cittadini sulle disposizioni anti-Covid in vigore; di effettuare controlli sul rispetto delle disposizioni igienico-sanitarie e di distanziamento sociale in giardini pubblici, parchi, cimiteri, mercati rionali e durante la riapertura nei dintorni dei locali pubblici. Il servizio di consegna dei pacchi alimentari e ritiro dei farmaci ha interessato 104 famiglie.

Particolarmente impegnativi sono stati l'imbustamento, eseguito nella Cattedrale di via Pertini da centinaia di volontari, e la consegna delle mascherine, quest'ultima portata a termine su tutto il territorio comunale con differenti modalità. Per limitare le occasioni di assembramento e tutelare dal contagio, utilizzando lo stradario e le liste elettorali, in una prima distribuzione il Comune ha effettuato il recapito porta a porta per residenti e domiciliati, prevedendo due mascherine a persona.

A fine aprile, un'ulteriore consegna di mascherine è stata prevista nelle sezioni delle zone collinari e montane (10 mascherine a famiglia) e nella zona “Pistoia città” (5 mascherine agli over 70, nati dall'anno 1950). Le mascherine e gel disinfettante consegnati alla Protezione Civile comunale sono state distribuite agli uffici pubblici, alle associazioni di volontariato, alle Proloco e ai circoli, alle parrocchie e alle istituzioni religiose, alle Rsa e alle case famiglia, alle farmacie, alle ditte private e ai (470) cittadini che ne hanno fatto richiesta inviando una mail alla Protezione Civile. Un lavoro enorme, che ha portato alla consegna di circa 350.000 mascherine.

 

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