PONTE BUGGIANESE-Momenti toccanti hanno sottolineato le celebrazioni per il 76° anniversario dell’Eccidio del Padule di Fucecchio che si sono svolte ad Anchione, ai margini del Padule e che ha visto una partecipazione nutrita nei vari momenti del programma congiunto predisposto dal comune di Ponte Buggianese e dal Comitato per le Onoranze ai Martiri del Padule di Fucecchio.
Presenza e partecipazione che è iniziata sin dal pomeriggio, con la presenza del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, quando è stata data corale testimonianza di un sentimento sempre diffuso attraverso la deposizione di corone di alloro ai Cippi di Capannone, Pratogrande ed Albinatico; i primi due proprio nei luoghi ove si sono svolte le tragiche vicende del 23 Agosto 1944.
L’Amministrazione Comunale proprio per la volontà di tener viva la memoria ha avviato da questo anno un’importante attività di manutenzione straordinaria dei cippi, che proseguirà di concerto con i familiari delle vittime ed il Comitato Martiri.
Alla sera, dopo la Santa Messa officiata da Monsignor Roberto Filippini, Vescovo di Pescia, che ha rivolto un messaggio di forte umanità e di stimolo ad una profonda riflessione, vi sono stati gli interventi di commemorazione del Presidente del Comitato Martiri del Padule di Fucecchio Enrico Cardelli, del Sindaco Nicola Tesi (il testo dell’intervento è allegato alla presente), del Presidente del Consiglio Regionale della Toscana Eugenio Giani.
Ha fortemente richiamato la memoria collettiva auspicando che la stessa diventi il punto di riferimento per un futuro ispirato alla pace, alla tolleranza ed al confronto.
Ha concluso indicando la necessità di mantenere la vigilanza democratica affinché non si creino le condizioni per il ripetersi di quelle tragiche vicende.Vi saluto e Vi ringrazio per la Vostra presenza, saluto tutte le Autorità civili, militari e religiose presenti, il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il Presidente del Consiglio Regionale Eugenio Giani, il Presidente della Provincia di Pistoia Luca Marmo, i Colleghi Sindaci e Amministratori e i rappresentanti delle Associazioni locali e territoriali, che con grande sensibilità non mancano di sottolineare la loro partecipazione a queste ricorrenze.
Itervento del sindaco di Ponte Buggianese Nicola Tesi
Ringrazio, in particolare Sua Eccellenza il Vescovo di Pescia Monsignor Roberto Filippini che ha Celebrato il rito religioso appena concluso e che ci ha dato un grande messaggio di umanità e di profonda riflessione. Un sentito ringraziamento al Parroco di Anchione Don Angelo Biscardi per questi 5 anni trascorsi in questa comunità cui ha portato un nuovo slancio e che purtroppo tra pochi giorni prenderà un nuovo incarico in altra sede.
Anzitutto voglio testimoniare la nostra vicinanza e i nostri sentimenti di solidarietà ai Superstiti ed ai Parenti delle Vittime della strage del 23 agosto 1944.
Gli siamo particolarmente vicini e mai come oggi, c’è bisogno di non dimenticare: il ricordo di questa strage, rappresenta un dovere per ognuno di noi è il motivo principale per cui siamo qui!
Nell’estate del 1944, in queste aree del Padule fu perpetrata una delle più efferate stragi della seconda guerra mondiale, che si andò a sommare alle altre stragi che in quel periodo insanguinarono il nostro Paese e la nostra Toscana.
Come ho già ricordato in altre occasioni:
è storicamente provato che furono deliberati atti di terrorismo di guerra !
Atti che volevano lasciare “Terra Bruciata” dopo il ritiro delle Truppe Tedesche che, con questa strategia volevano intimidire ed eliminare qualsiasi possibilità di sostegno ai “Liberatori” da parte delle popolazioni civili.
Anche da noi a questo atto dettero sicuramente aiuto e collaborazione pochi soggetti locali, aderenti ad una ideologia totalitaria e tragica come è stato il Regime Fascista nel nostro Paese.
Non possiamo non considerare il clima di intolleranza, di indifferenza verso il dolore degli altri, e, di un non più tanto strisciante e pericolosissimo revisionismo storico verso cui non dobbiamo mai abbassare la guardia attraverso la riaffermazione dei Valori fondanti della convivenza civile e democratica.
Da tempo le varie Amministrazioni Comunali hanno mantenuto vivo il ricordo con diverse manifestazioni e con la conservazione dei luoghi della “Memoria”. Con questo spirito l’Amministrazione Comunale di Ponte Buggianese, si è impegnata in forma condivisa con i Familiari delle Vittime e con il Comitato Martiri, a svolgere una manutenzione straordinaria di tutti i cippi per farli tornare alle condizioni originarie ed anche con delle migliorie strutturali.
Questo impegno è stato assolto per questo anno al cippo di Pratogrande.
Nei prossimi giorni inizierà questo percorso anche per tutti gli altri.
Oggi pomeriggio abbiamo dato testimonianza di questa nostra corale condivisione quando ci siamo recati nei luoghi dove si sono svolte le tragiche vicende del 23 agosto 1944 ed abbiamo deposto corone di alloro.
Questa nostra dimostrazione non è soltanto una valorizzazione simbolica, ma è il perpetrarsi di un ricordo, che assume forme di sacralità, e vuole essere monito per tutti noi di cosa è avvenuto qui, nella nostra campagna, nelle nostre strade, nelle nostre case.
Tutti noi crediamo che anche attraverso la salvaguardia dei “Luoghi della Memoria”, così come in tutto il nostro agire, si possa contribuire ad isolare i nostalgici di un periodo drammatico di violenza e di morte e di tutti coloro che fanno dell’intolleranza una bandiera e un vanto.
Anche oggi bambini, donne e uomini vengono uccisi, trucidati; massacri avvengono in tante parti del mondo, anche in luoghi a noi vicini; tragedie che generano migrazioni di intere popolazioni che fuggono dalla guerra, dalla violenza, dalla fame.
Questo richiede anche il nostro impegno nello sviluppare in noi il senso dell’accoglienza e della tolleranza, senza dimenticare i valori fondanti della nostra democrazia affinché il seme della violenza, dell’odio, dell’egoismo, dell’intolleranza e del razzismo non si diffonda e non prevalga.
Con questi propositi, come ogni anno, ci troviamo in questa Piazza a condividere questi momenti di Celebrazione,
ma soprattutto di riflessione e di impegno; _____ ____
impegno a far conoscere in modo sempre più consapevole ed approfondito la nostra storia e le storie di coloro che sono state Vittime della ferocia e della barbarie.
Questo profondo spirito di testimonianza, che coinvolge tutte le nostre Comunità, sta trovando ampia ed alta espressione nelle “Celebrazioni del 76° anniversario”, che ha visto questa mattina nella Manifestazione a Stabbia nel Comune di Cerreto Guidi, la sua espressione unitaria.
Nel corso degli anni abbiamo sempre agito ed affermato che dobbiamo ricercare verità, giustizia e dignità; non abbiamo dato spazio alla dimenticanza, all’oblio.
I nostri sentimenti, però, non devono essere di odio, di rancore e di vendetta.
Con queste Cerimonie vogliamo rendere testimonianza, non vogliamo alimentare vecchi e nuovi risentimenti, ma intendiamo richiamare e dare nuova forza agli ideali di Libertà, di Giustizia Sociale, di Solidarietà, di Tolleranza e di Pace, che stanno alla base del Patto unitario delle Forze antifasciste e sono il Fondamento della Carta Costituzionale della Repubblica Italiana.
Noi siamo qui per ricordare e per trarre insegnamenti!
Ancora oggi abbiamo il dovere di trasmettere ai giovani il ricordo e i valori fondamentali della vita, che hanno consentito di accumulare tesori preziosi per il Paese intero, il suo tessuto democratico, la sua cultura di pace.
Noi, nel nostro contesto comunale, abbiamo sviluppato nel tempo progetti con le nostre scuole che vedono impegnati alunni e insegnanti e lavoreremo affinché siano intensificati.
Con questo spirito ci sentiamo di fare nostre le parole che il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso nel messaggio di undici giorni fa in occasione della analoga celebrazione a Sant’Anna di Stazzema ove ha ricordato come “fu una delle stragi più efferate compiute nel nostro Paese durante l’occupazione nazista per i numeri spaventosi del massacro, per la crudeltà con cui i nazisti si accanirono sui corpi privi di vita”:
« Non va mai dimenticato che la volontà di potenza può spingersi fino a produrre un’ideologia di annientamento di chi è diverso, estraneo, visto come potenzialmente nemico.
Non va dimenticato che quanti sottovalutano la violenza, alla fine se ne rendono complici.
Non vanno ignorati rigurgiti di intoleranza, di odio razziale, di fanatismo che pure si manifestano nelle nostre società e nel mondo, a volte attraverso strumenti moderni e modalità inedite.
La memoria degli eventi più tragici e dolorsi della nostra storia costituisce un richiamo incessante per le coscienze».