Inizia oggi il piano di trattamento contro la processionaria programmato dall’ufficio verde pubblico del Comune. Si inizierà dalle aree a verde maggiormente frequentate e dai giardini scolastici, intervenendo su circa 140 piante: 88 pini e 51 cedri situati in diverse zone della città, tutti all’interno dell'area urbana.
Nei mesi scorsi la Regione Toscana - direzione agricoltura e sviluppo rurale, settore servizio fitosanitario regionale e di vigilanza e controllo agroforestale - ha richiesto ai Comuni di eseguire la lotta alla processionaria del pino (Traumatocampa pityocampa), obbligatoria per legge, con interventi finalizzati alla prevenzione dei rischi connessi alla salute delle persone e degli animali domestici. Nella comunicazione si sottolineava, infatti, la previsione di una stagione primaverile piuttosto favorevole all’insetto, tanto che già da ora si possono notare sulle piante nidi piuttosto grandi e numerosi.
«Il lavoro sul verde pubblico prosegue con grande impegno su diversi fronti al fine di tutelare e manutenere il nostro patrimonio arboreo –sottolinea Alessio Bartolomei,assessore al verde pubblico –. I trattamenti contro i parassiti, che prevedono anche una precisa attività di monitoraggio, sono certamente un tema di primaria importanza, perché da questo dipendono la salute e la stabilità delle piante, e quindi la sicurezza di coloro che frequentano parchi e giardini pubblici. È un’attività che negli ultimi anni è stata svolta con interventi occasionali, ma che adesso beneficerà di una programmazione più puntuale, attuando anche specifiche misure di prevenzione».
Per il trattamento della processionaria si è scelto di ricorrere al trattamento endoterapico perché è la tecnica che al momento risulta essere la più efficace nel combattere questo infestante. Il trattamento ha una durata di tre anni, trascorsi i quali sarà ripetuto.
L’endoterapia verrà svolta ricorrendo a un protocollo specifico brevettato, che consiste nell’iniettare un preparato contenente un prodotto fitosanitario e un veicolante che ne facilita la distribuzione nella chioma. Il prodotto viene introdotto direttamente nei vasi xilematici e attraverso questi distribuito, evitando così il rischio di tossicità per la pianta. I piccoli fori attraverso i quali viene iniettato il prodotto sono, poi, disinfettati e chiusi con speciali tappi di amido di mais, biodegradabili, che non danno problemi né alla pianta né di dispersione nell’ambiente.
Le operazioni sono state affidate alla ditta Gea di Scapini Cristiano e C. Snc con sede a Sona (VR) e dureranno fino alla prima settimana di marzo.
Redazione