Marco Niccolai, consigliere regionale Pd, interviene in aula durante il dibattito inerente il Mercato dei Fiori di Pescia: "La situazione è molto grave è molto seria: si sono persi più di 7 mesi sui 12". "Non ci rimane dunque che un intervento straordinario ed urgente". 

"La situazione è molto grave è molto seria: si sono persi più di 7 mesi sui 12 disponibili a seguito dell'accertamento dei Vigili del Fuoco che si è svolto nel giugno 2021 e dunque adesso non ci sono altre soluzioni che non siano quelle che il commissario prefettizio del Comune di Pescia ha proposto al presidente Giani nell'incontro urgente che ho personalmente promosso due settimane fa. Altre soluzioni sono per tempi ordinari, adesso dobbiamo dare risposte emergenziali". Lo ha detto Marco Niccolai, consigliere regionale Pd, intervenendo in aula nel dibattito sulla vicenda del Mercato dei Fiori di Pescia e motivando il voto contrario del gruppo Pd alle mozioni presentate dai gruppi di Fratelli d'Italia e Lega.
"La situazione è davvero seria e grave - ha detto Niccolai - perché riguarda una struttura che svolge funzioni non solo per Pescia o la Valdinievole ma per il commercio dei fiori in Italia e riguarda ben 616 aziende che vi operano ogni giorno. Come è noto, la questione nasce da un accertamento dei Vigili del Fuoco che, riguardando il D.lgs. 758/1994, può avere anche profili penali. Personalmente ho appreso il fatto nel novembre scorso, in modo casuale da parte di un operatore e dunque né dal Comune o dall'azienda speciale, e, viste le ricadute economiche e sociali, ho chiesto l'intervento della Prefettura di Pistoia. Rimasi stupito della notizia perché, a ottobre 2021 il Comune di Pescia aveva restituito 28mila euro dei 3 milioni stanziati dalla Regione nel 2016 (importo determinato sulla base dellerichieste del Comune), proprio perché non li aveva spesi. Solo nel gennaio 2022 il Comune ha informato della grave situazione ufficialmente gli operatori e il 9 febbraio l'azienda speciale i consiglieri regionali: si sono persi inutilmente mesi preziosi continuando a chiedere una quantità di risorse (9 milioni) che era irrealistico non solo reperire in poche settimane ma soprattutto che non era possibile poter spendere in pochi mesi. La musica è finalmente cambiata con l'insediamento del Commissario prefettizio che si è subito messo al lavoro e che, 15 giorni fa, è riuscito a definire in modo preciso l'importo degli interventi minimi utili a evitare la chiusura: più di 4 milioni di euro. Sulla base di questa stima la
Regione ha potuto iniziare a lavorare per supportare il Comune in modo concreto al fine di evitare la chiusura: è un lavoro che stiamo portando alacremente e per questo ringrazio il presidente Giani che sta seguendo in prima persona la vicenda, gli uffici regionali ed il Commissario Prefettizio. Insieme stiamo lavorando in modo serio e concreto in questa corsa contro il tempo per evitare lo shock economico e sociale della chiusura, uno shock che riguarderebbe un
territorio molto più ampio di Pescia e della Valdinievole e che dobbiamo assolutamente evitare".
"Non solo servono le risorse, dobbiamo anche assicurarci che siano spendibili nei tempi utili per evitare la chiusura: lavoriamo su questa doppia direttrice e continueremo a farlo - ha osservato Niccolai - Le proposte di Fdi e Lega non raggiungono invece questo obiettivo: il fondo del ministero dello Sviluppo economico per cui si chiede il commissario ad acta è previsto per le grandi imprese ed è escluso per quelle pubbliche, come invece lo è l'azienda speciale
Mefit. Per i contratti di filiera Pnrr non ci sono i tempi, l'unica misura del Pnrr che era possibile, ovvero quella per la rigenerazione urbana dei Comuni sopra i 15.000 abitanti, ha visto il proprietario dell'immobile, ovvero il Comune di Pescia ai tempi dell'amministrazione attualmente sospesa, neanche candidare il mercatodei fiori al bando nazionale, visto che ha chiesto solo 2,2 milioni dieuro sui 5 che aveva a disposizione, rinunciando così a potenziali 2,8milioni che poteva utilizzare per questo bene di sua proprietà".
"Non ci rimane dunque che un intervento straordinario ed urgente su cui la Regione sta lavorando con il Commissario: per tavoli, accordi o altro il tempo è stato fatto scadere dai vari macroscopici errori che sono stati compiuti dal giugno 2021 fino all'insediamento del Commissario prefettizio e rispetto ai quali, una volta che avremo scongiurato la chiusura, dovremo sicuramente ritornare. Mi auguro - ha concluso Niccolai - che a breve torneremo a discutere in Consiglio di un intervento straordinario per scongiurare la chiusura e che, a differenza del 2016, quando i gruppi di opposizione si opposero ai 3 milioni che la Regione concesse al Comune, questa volta invece ci sostengano.

Redazione

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