Comunità Energetiche Rinnovabili: In Toscana la Crescita è Visibile, Ma C’è Ancora Strada da Fare
La Toscana sta facendo progressi significativi nel campo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), ma l'Italia è ancora lontana dai numeri raggiunti da paesi come Germania, Francia e Olanda. È quanto è emerso dal seminario "Le comunità energetiche rinnovabili: opportunità e sfide realizzative", che si è svolto presso l’Ac Hotel di Firenze, con la partecipazione di esperti del settore e professionisti.
UN SIGNIFICATIVO INCREMENTO DELLE CER
Secondo i dati forniti da Stefano Corsi, coordinatore della Commissione ambiente ed energia dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, la Toscana ha registrato un significativo incremento delle CER dal 2022. Se fino a due anni fa non c’era nessun impianto attivo, oggi la regione vanta almeno 15 comunità energetiche, con 19 impianti che generano 1.8 megawatt di potenza installata e servono 93 utenze. Inoltre, nuovi impianti sono in fase di realizzazione o attesa di allaccio, segnando un trend di crescita che potrebbe ulteriormente aumentare i numeri nei prossimi mesi.
ESEMPI VIRTUOSI
Tra le realtà toscane più significative si trovano Cer Sesto Fiorentino, Cer Calenzano, Sieve Energia, Cer.Taldo, Ceritalia Montevarchi e Sienaenergie, che hanno partecipato al convegno condividendo le loro esperienze dirette.
Questi progetti locali hanno messo in luce non solo i successi ottenuti, ma anche le difficoltà pratiche e burocratiche incontrate nel corso della loro realizzazione, nonché le necessità di una revisione normativa per facilitare l’espansione delle CER.
PROSPETTIVE FUTURE
Maurizio Lunghi, membro della Commissione ambiente ed energia dell’Ordine degli ingegneri di Firenze, ha presentato il Manifesto di Villamagna, un documento che propone modifiche alla legislazione esistente per rendere le Comunità Energetiche più vantaggiose dal punto di vista economico. Lunghi ha sottolineato l’importanza di un adeguamento normativo che permetta di superare gli ostacoli burocratici e incentivare la crescita del modello, rendendolo più attraente per i cittadini e le imprese.
L’Italia, infatti, con circa 100 impianti attivi, è ancora lontana dai numeri di altri paesi europei. In Germania, per esempio, si contano ben 4.800 impianti, mentre in Olanda sono circa 980 e in Francia 340. Questa distanza evidenzia quanto la strada sia ancora lunga per fare delle CER una soluzione energetica di massa in Italia.
VANTAGGI PER CONSUMATORI E PRODUTTORI
Le Comunità Energetiche Rinnovabili offrono numerosi vantaggi, tra cui l’autoconsumo, l'indipendenza energetica, la sostenibilità ambientale e la riduzione dei costi energetici. Inoltre, sono sostenute da incentivi economici che ne favoriscono la crescita.
NUOVE SCADENZE PER ACCEDERE AI FONDI
La scadenza per la presentazione delle domande di accesso ai contributi PNRR per le comunità energetiche rinnovabili è stata ufficialmente prorogata al 30 novembre 2025. Questo slittamento consente ai comuni, specialmente quelli più piccoli, di avere più tempo per organizzarsi e presentare i propri progetti. Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% dei costi ammissibili per la realizzazione di impianti rinnovabili destinati alle CER.
Oltre alla proroga, è stato ampliato il numero dei comuni ammessi ai finanziamenti. Se inizialmente il limite era fissato a 5.000 abitanti, ora potranno beneficiare dei contributi anche i comuni fino a 30.000 abitanti.
Redazione