Caccia e Padule di Fucecchio: Federcaccia-UCT Pistoia e la Polizia Provinciale rispondono alle accuse. La situazione delle aree protette in Toscana
In questi giorni, nuove polemiche hanno acceso il dibattito sulla caccia e sui cacciatori nel Padule di Fucecchio. Le dichiarazioni degli autoproclamati "amici del Padule" hanno sollevato critiche, ma la realtà, secondo Federcaccia-UCT Pistoia, appare ben diversa.
I fatti sul campo
Secondo quanto riportato da Federcaccia-UCT Pistoia, nei giorni scorsi i cacciatori presenti nel Padule erano pochi e, in ogni caso, non frequentavano le rarissime aree con acqua ghiacciata. Inoltre, l’associazione precisa che non risultano interventi da parte delle autorità né contestazioni relative a episodi di bracconaggio.
Un altro dato significativo riguarda le aree protette in Toscana. Una recente ricerca ha evidenziato che queste coprono il 40% del territorio, una percentuale ben superiore al massimo previsto dalle attuali normative, che indicano una soglia tra il 20% e il 30% di superfici escluse alla caccia.Tenendo conto della reale superficie del nostro cratere palustre, che si aggira intorno ai 1.200 ettari, la percentuale della superficie protetta supera ampiamente il 20%.
Lo stato di crisi delle aree umide
Durante un recente seminario organizzato dalla LIPU, il rappresentante di ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, ha sottolineato il grave stato di crisi delle aree umide protette in Toscana. Un dato che, secondo Franco Biagini, Presidente provinciale di Federcaccia-UCT Pistoia, dovrebbe far riflettere chi accusa i cacciatori senza verificare le reali condizioni di gestione di queste aree.
bilancio della polizia provinciale dell'attività svolta
La Polizia Provinciale ha effettuato 102 servizi di controllo nel Padule di Fucecchio e nelle aree contigue nel 2024, a cui si aggiungono 33 interventi delle guardie volontarie, riscontrando 8 illeciti amministrativi e 2 denunce penali nel periodo venatorio (settembre-dicembre 2024).
Tra le infrazioni: caccia senza autorizzazione, uso di munizioni vietate e transito non autorizzato. L’uso di richiami elettronici è oggi estremamente sporadico, grazie agli sforzi congiunti di Polizia Provinciale, Carabinieri e volontari.
Il comandante Franco Monfardini ha chiarito che il divieto di caccia per ghiaccio sui canali si applica solo se la superficie è interamente o parzialmente coperta, come da normativa.
Il consigliere delegato Nicola Tesi ha ribadito l’impegno contro bracconaggio, danni da fauna e proliferazione di specie aliene, auspicando un nuovo regolamento per il taglio della vegetazione nell’area contigua, in collaborazione con la Regione Toscana.
Redazione