Torna l'appuntamento con il CantarMaggio: una festa popolare che affonda le sue radici nelle tradizioni dell’Appennino Tosco Emiliano
Le origini del CantarMaggio si perdono nel tempo, intrecciandosi con riti pagani e leggende legate al culto della fertilità. Si narra che i giovani del paese, durante la notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, armati di strumenti musicali e di mazzi di fiori, si recavano sotto le finestre delle fanciulle per cantare loro delle serenate, come augurio di prosperità e buon auspicio per l'anno nuovo.
Un evento ricco di appuntamenti
Nelle diverse località dove si svolge il CantarMaggio, la festa viene vissuta con grande partecipazione da parte di tutta la comunità. I borghi e i paesi si animano di colori e suoni, con cortei di figuranti in abiti tradizionali che sfilano per le vie, accompagnati da canti e balli tipici. Non mancano momenti di convivialità e di festa, con tavolate imbandite con prodotti tipici locali.
Un patrimonio da preservare
Il CantarMaggio rappresenta un importante patrimonio culturale da preservare e tramandare alle nuove generazioni. Attraverso la valorizzazione di questa tradizione, si può non solo riscoprire le proprie radici, ma anche rafforzare il senso di identità e di appartenenza alla comunità.
Oltre la festa: un'occasione per conoscere il territorio
Il CantarMaggio è anche un'occasione per scoprire le bellezze paesaggistiche e le ricchezze enogastronomiche dei territori dove si svolge. I visitatori possono infatti approfittare della festa per visitare borghi medievali, immergersi nella natura incontaminata e gustare i prodotti tipici locali.
Un invito a partecipare
Se avete la possibilità, vi consigliamo di partecipare ad una delle edizioni del CantarMaggio. Potrete così vivere un'esperienza unica e autentica, a contatto con la cultura e le tradizioni locali. Un'occasione per immergersi in un'atmosfera di festa e convivialità, riscoprendo il fascino di un'Italia antica e genuina.
Di seguito trovate il programma di quest'anno con le località che ospitano l'evento: clicca qui.
Redazione