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Assistenza e riorganizzazione dei servizi territoriali sempre più declinati al femminile nell’AUSL; Uguaglianza di genere per potenziare la qualità delle cure

"Dall’implementazione del percorso ambulatoriale nel presidio P. Palagi (a Firenze) con l’offerta vaccinale alle donne in gravidanza, all’estensione a tutto il territorio aziendale del percorso dedicato al "diabete gestazionale” (con il mantenimento della collaborazione tra endocrinologia-malattie metaboliche e ginecologia anche nelle fasi post partum); dal consolidamento dell’attività dell’Ambulatorio del post-parto patologico, in collaborazione con le strutture aziendali di diabetologia e cardiologia, fino alla redazione del primo documento di “Equility Gender Plan”, altrimenti indicato come “bilancio di genere”, nella nostra Azienda Sanitaria sono state compiute azioni concrete in ottica di genere. Gli ambiti affrontati fin qui sono quelli risultati prioritari da un punto di vista epidemiologico e, questo, anche grazie alla collaborazione con l’ARS (Agenzia regionale di Sanità) attraverso la quale è stato possibile ottenere una valutazione del profilo di salute, in ottica di genere, della popolazione afferente all’Azienda Usl Toscana Centro”.

 

Sono questi i progetti già attivi nell'Azienda USL Toscana centro in "ottica di genere" e resi noti dalla dottoressa Valeria Dubini, referente del Centro di Coordinamento Aziendale per la Salute e la Medicina di Genere (SMG).

 

Istituito il 2020, in continuità con il lavoro iniziato già nel 2010 nelle singole ex-aziende, prendendo in considerazione i concetti espressi dall'OMS e le indicazioni regionali, il Centro di coordinamento aziendale SMG opera per diffondere la conoscenza e la consapevolezza di come variabili biologiche (sesso)  e sociali-culturali (genere) possono diversamente incidere nella cura, nell’assistenza e nella riorganizzazione dei servizi territoriali.

 

Ormai, infatti, i dati epidemiologici e clinici segnalano l’esistenza di differenze rilevanti nell’insorgenza, nella progressione e nelle manifestazioni cliniche delle malattie comuni agli uomini e alle donne, oltre alla risposta diversa ai trattamenti terapeutici.

 

Il Centro SMG aziendale si avvale dei coordinamenti territoriali: oltre a quello fiorentino, coordinato dalla stessa dottoressa Dubini, pratese (dottor Gabriele Grippo), pistoiese (dottoressa Laura Beninato)empolese (dottoressa Sonia Iapichino) ed ha un referente per le tematiche di genere nel comitato etico (dottoressa Mara Fadanelli). L'assetto del coordinamento si completa con figure professionali di ambito scientifico ed professionali, anche esterne all'Azienda, appartenenti ad ambiti socio-culturali quanto più ampi possibili.

 

Ultimamente sono stati resi noti anche i risultati relativi allo studio di alcune patologie di ambito cardiologico, come lo scompenso cardiaco, neurologico, l'ictus cerebrale, le malattie neurodegenerative, come l'Alzheimer e metaboliche come il diabete: le osservazioni cliniche dei professionisti aziendali, in particolare afferenti al Dipartimento delle Specialistiche Mediche, hanno evidenziato come l'anatomia, la genetica, gli ormoni, incidano sui fattori di rischio e determino una incidenza diversa della malattia tra uomo e donna con diversi esiti rispetto alle terapie e alla sopravvivenza.

 

"L'approccio di genere a queste malattie - ha evidenziato la dottoressa Dubini- può rappresentare il volano per una riorganizzazione dei nostri servizi che dovranno essere sempre più orientati alla personalizzazione della cura".

 

I progetti fin qui realizzati sono accompagnati anche da un percorso formativo aziendale continuo, per la promozione e la diffusione della salute di genere con eventi a carattere interdisciplinare e trasversali finalizzati a promuove nell'Azienda uguaglianza di genere e a potenziare così la qualità delle cure.

 

Redazione

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