L'assessore regionale all'istruzione formazione precisa che lo stanziamento disposto dalla Giunta è di 200.000 euro e che il suo scopo è quello di favorire, attraverso i voucher formativi, l'integrazione lavorativa dei disabili disoccupati, inoccupati, ed inattivi, iscritti nelle categorie della Legge 68/99, attraverso la partecipazione a percorsi formativi, per accrescerne le competenze professionali e facilitarne così l'accesso nel mondo del lavoro.
Gli aventi diritto da oggi possono presentare domanda, per via telematica, collegandosi all'indirizzo web https://web.rete.toscana.it/fse3 e selezionando "Formulario on-line di presentazione dei progetti FSE" utilizzando la Tessera Sanitaria - CNS attivata, oppure attraverso SPID -Sistema Pubblico di Identità Digitale (pagina regionale http://www.regione.toscana.it/con-credenziali-spid o pagina nazionale http://www.spid.gov.it/richiedi-spid)
La prima scadenza di presentazione delle domande è fissata entro il 20 febbraio. Le successive scadenze sono bimestrali (20 aprile, 20 giungo, 20 agosto, ecc) fino ad esaurimento dei 200.000 euro disponibili.
Il finanziamento è riconosciuto dopo il conseguimento dell'attestato finale o della frequenza al corso pari almeno al 70% delle ore previste. L'erogazione del finanziamento avviene al termine del percorso formativo, in un'unica soluzione, mediante accredito su conto corrente intestato o cointestato al beneficiario del voucher, o in alternativa tramite delega alla riscossione all'Ente formativo.
Redazione
Moltissimi gli interventi: dopo i saluti del Dirigente Scolastico Francesca Giurlani aprirà il convegno il prof. Andrea Anselmi, che presenterà il Progetto “Vite.net” con la dott.ssa Emilia Carotenuto di Hort@ (azienda nata come spin off dell’Università del Sacro Cuore di Piacenza, che offre consulenza qualificata via web per tecnici e agricoltori). Seguiranno il prof. Alessio Cavicchi dell’Università di Macerata con un intervento dal titolo “The wine lab”, mentre il dott. Roberto Scalacci e la dott.ssa Fausta Fabbri della Giunta Regionale Toscana, settore Agricoltura e sviluppo rurale, tratteranno i seguenti argomenti: “Progettare per vivere” e “Innovare per progettare il futuro”. Il prof. Marco Vieri dell’Università di Firenze, docente di Meccanica Agraria presso il Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari, Alimentari e Forestali parlerà di agricoltura 4.0, mentre il dott. Paolo Marras, general manager di Aermatica 3D, parlerà dei droni impiegati in agricoltura. Farà da moderatore per i relatori il perito agrario Pier Paolo Lorieri.
Ma non è finita: il sabato sera la festa dedicata al vino continuerà con una cena dal titolo “La cucina partenopea incontra i vini toscani”, un appuntamento ormai tradizionale che ogni anno riunisce ex allievi, personale scolastico e amici dell’Istituto.
Redazione
«Abbiamo portato a termine il lavoro d’indagine a suo tempo annunciato sul comparto del vivaismo olivicolo (la produzione di piante di olivo destinate agli olivicoltori). Il territorio di e intorno a Pescia, la Valdinievole, con le sue 75 aziende dedicate a tale produzione vivaistica olivicola, si conferma di fatto il secondo distretto mondiale del comparto. Grazie a questa indagine abbiamo potuto redigere una bozza del protocollo d’intesa propedeutico alla costituzione del Distretto Vivaistico Olivicolo di Pescia che verrà discusso, e se possibile anche firmato, già nella prossima riunione del Pav, in calendario il 28 febbraio, dai suoi componenti, oltre a me in rappresentanza del Comune: Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Crea-Of, Mefit, Vivai di Pescia e Coripro. Tale protocollo dovrebbe essere il testo di riferimento per le successive azioni che intraprenderemo al fine di ottenere il riconoscimento del Distretto Vivaistico Olivicolo di Pescia da parte della Regione Toscana, ovviamente nei tempi e nei modi previsti dalla normativa regionale».
Ad annunciarlo è Franco Baldaccini, presidente del tavolo tecnico ‘Pescia agricola e verde-floreale” (Pav) che il Comune di Pescia ha costituito per coordinare le politiche agricole e per il verde, con ricadute anche sul turismo, che interessano il proprio territorio. Baldaccini ricorda che «la creazione di un distretto del vivaismo olivicolo era stata proposta nel marzo 2017 dal segretario del Pav Andrea Vitali e aveva subito riscosso un ampio consenso». «Anche durante l’ultima seduta del Pav – aggiunge – tutti i suoi componenti confermarono l’intenzione di portare avanti, nei tempi più rapidi possibili, le procedure per la costituzione del Distretto Vivaistico Olivicolo».
Il presidente del Pav informa anche che più in generale «il lavoro svolto sino ad oggi dal Pav si è incentrato sulle prossime scadenze del Psr regionale e dei fondi comunitari, per individuare strumenti adatti a finanziare le attività che hanno una ricaduta sul territorio e sui loro attori». «Nei prossimi giorni – conclude Baldaccini - saremo presenti ai seguenti appuntamenti: domani 15 febbraio all’Accademia dei Georgofili di Firenze per un tema importante, quello della gestione del rischio in agricoltura; il 16 febbraio a Pistoia presso la sede della Cassa di Risparmio per parlare di florovivaismo; il 19 febbraio al Mefit di Pescia per un incontro sulle prospettive dell’agricoltura; e dal 21 febbraio al salone professionale del florovivaismo di Milano “MyPlant & Garden” per incontrare gli espositori del nostro territorio».
Redazione
I lavori che interessano Vellano e la campagna circostante hanno richiesto l’utilizzo e la collocazione di diversi generatori per fornire energia elettrica alle utenze interessate dai lavori stessi. Diversi abitanti si sono dunque rivolti al Circolo Arci di Vellano per lamentare una serie innumerevole di disagi causati dalla gestione dei generatori «che appare molto improvvisata e poco professionale, che ha creato e crea continui problemi come il distacco dell’energia e sbalzi di tensione con conseguenti danni agli impianti familiari di illuminazione e agli elettrodomestici.»
Così il Circolo Arci ha raccolto le testimonianze degli abitanti di Vellano e scritto una lettera direttamente al Commissario prefettizio: «Alcuni di questi disagi sembrano, addirittura, causati dal mancato rifornimento di gasolio ai generatori che, spegnendosi, hanno fatto stare le utenze, più volte e per diverse ore, senza energia elettrica, nonostante questo problema sia stato ripetutamente evidenziato a chi di dovere.
Mercoledi 14 febbraio abbiamo assistito ad un black out serale di circa un’ora, per risolvere il quale sono stati interessati la Polizia di Stato ed i Vigili del Fuoco, visto che era impossibile parlare con un responsabile Enel diverso dall’operatore del call center.
Con il dovuto rispetto, chiediamo se è giusto che, in un paese civile come il nostro, nel terzo millennio, accadano cose del genere e se l’Enel si rende consapevole della allarmante situazione che è venuta a crearsi in una zona fortemente abitata da persone anziane e vecchie che, dovendosi alzare durante la notte, si trovano impossibilitati ad accendere l’illuminazione con tutti i rischi che comporta rimanere al buio. Che dire poi di coloro che sono collegati a degli ausili medici per superare diverse patologie? Possibile che non vi sia una persona sul posto, incaricata dalla ditta appaltatrice dei lavori, per tenere sotto stretta osservanza i generatori e li rifornisca di carburante prima che questo termini? Possibile che non vi sia un numero telefonico ben visibile al quale risponda una persona che conosca la situazione e possa intervenire velocemente invece di un operatore dislocato in chissà quale parte del mondo che neppure sa dove è Vellano? Ma sopratutto, possibile che nessuno, da parte di Enel, si sia ancora sentito in dovere di chiedere scusa e dire come riparare ai danni causati?
Silenzio assoluto se non il ripetersi della noiosa filastrocca che dice di mandare una mail per il reclamo che poi sarà successivamente valutato.»
Gli abitanti di Vellano hanno deciso allora di chiedere il sostegno del Commissario Montagna affinché possa intervenire presso Enel per scongiurare il proseguo di questa situazione.
Redazione
«Sta balenandomi, sempre di più, l'idea di chieder al futuro sindaco di nominarmi presidente del Mefit. Stando a quanto vedo e a quanto mi dicono, e visto il modo di usare i danari degli operatori, vi sono margini operativi abbastanza consistenti che vengono spesi per manifestazioni o propaganda che poco porterà al mercato e alla sua economia.
Un vero e proprio cambio di passo si impone. Attirare i commercianti e i tanti piccoli operatori acquirenti di reciso e di piante da convogliare sul nostro mercato e l'unica ricetta possibile per rivitalizzare quella mastodontica struttura. A questo servono i danari chiesti agli operatori. 25.000 euro per Euroflora, cosi mi dicono? Mah, e gli obiettivi quali sarebbero? 6000 euro per il sito internet che già esisteva? Bene! 4000 euro per l'ufficio stampa? Meglio c'è un piano di ritorno economico o e solo ricerca di immagine?
Ma il commissario a Pescia non durerà in eterno e questo modo di condurre la struttura terminerà con esso. Poi una profonda revisione dello statuto sarà fondamentale per ulteriori risparmi e per una vera e propria gestione democratica della struttura e del mercato dei fiori e piante della nostra città.»
Oliviero Franceschi
Francesco Conforti interviene apertamente sulla recente notizia di tagli alla sanità toscana: «Penalizzare i cittadini con liste di attesa lunghe 12-18 mesi non è concepibile. La prevenzione non si da solo con uno stile di vita adeguato, ma anche con analisi più celeri. Questo vale per tutto il lavoro nella sanità. Si deve migliorare il lavoro procedurale con l'aiuto delle nuove tecnologie: i risparmi conseguenti devono essere investiti così nel personale.
Non si deve mai colpire chi lavora sul campo, se dei tagli ala spesa sono necessari si dovrà attuarli su incarichi e sotto-incarichi dirigenziali, che rappresentano ormai voci di costo smisurate.»
Redazione
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