Intervista a Roberto Fambrini che risponde Salvatore Leggio sulla gestione finanziaria di Pescia invitando l'attuale amministrazione a concentrarsi sul futuro.
Buongiorno, Fambrini, e grazie per aver accettato questa intervista. Di recente, Salvatore Leggio ha rilasciato dichiarazioni piuttosto forti riguardo alla situazione finanziaria del Comune di Pescia. Vorrei iniziare chiedendole: qual è la sua reazione alle accuse mosse alla precedente amministrazione di cui lei ha fatto parte? Buongiorno, e grazie a voi per questa opportunità di chiarimento. Devo dire che le dichiarazioni di Leggio mi lasciano perplesso. Le accuse mosse contro l’amministrazione di cui ho fatto parte, seppure per un breve periodo, sembrano basate più su pregiudizi personali che su fatti concreti. Sin dall’inizio, la loro retorica ha messo in discussione la trasparenza e l’onestà dei funzionari e dei dirigenti comunali, quasi a voler insinuare che ci sia stata poca chiarezza nei conti. Questo è inaccettabile, perché si tratta di insinuazioni gravi che gettano ombre su chi ha lavorato con professionalità e dedizione. E guardi, non mi sento per niente chiamato in causa e non voglio nemmeno apparire come il difensore d’ufficio di altri, ma questi tipi di insinuazioni fanno solo male a Pescia, perché trasmettono all’esterno la sensazione di un posto da cui è meglio stare alla larga, proprio il contrario di ciò di cui abbiamo bisogno, ovvero attirare investitori. Quindi, secondo lei, questa polemica è più una questione personale che una reale critica alle politiche finanziarie? Esattamente. Ho la netta sensazione che l’attuale amministrazione sia guidata dall’odio personale verso chi l’ha preceduta, piuttosto che da un vero intento costruttivo. Mi infastidisce vedere come si cerchi di demonizzare il passato per giustificare le proprie difficoltà attuali. Le insinuazioni che fanno, come quella di voler verificare la correttezza dei conti, danno l’impressione che solo loro siano capaci di gestire in modo trasparente. È una presunzione che non trova riscontro nei fatti. Ma in ogni caso, mi domando: è compito dell’amministratore attuale verificare, giudicare e sentenziare sul passato, anziché concentrarsi sui numerosi dossier che riguardano il futuro della città e che da oltre un anno attendono una loro verifica? Se sono state riscontrate illegittimità, anziché farne oggetto di sparate giornalistiche, le denuncino a chi è deputato a norma di legge a verificare e giudicare. Altrimenti, si continuano a fare processi in piazza, cosa che piace a qualcuno ma che è contraria al buon senso, alla legge e alla Costituzione. Parliamo allora di fatti concreti. Leggio ha menzionato dei debiti fuori bilancio che sarebbero emersi solo recentemente. Cosa può dirci a riguardo? Vorrei essere chiaro su questo punto: i debiti fuori bilancio che Leggio dice di aver scoperto non sono debiti che potevano essere evitati o che derivano da una cattiva gestione. Con la delibera n. 1461 del 30/11/2023, questa amministrazione (e non la precedente) ha dato atto che il 2022 si è concluso con un miglioramento di € 1.154.195,50 al netto della costituzione di tutti i fondi vincolati e della conclusione del piano di riequilibrio finanziario pluriennale, per cui nessuno è autorizzato a crearsi l’alibi di aver ereditato un “disastro”. Lei ha menzionato che l’amministrazione precedente aveva ridotto i debiti fuori bilancio. Può fornirci maggiori dettagli su questo? Premetto che questo non è assolutamente un mio merito, essendo stato assessore solo per pochi mesi, ma le carte, verificate più volte dalla Corte dei Conti, dimostrano che dai circa 12 milioni ereditati nel 2013 siamo passati a poco meno di 6 milioni di euro nell’attualità. A conferma di questo, allego il verbale del 25 luglio 2024, dove il collegio dei revisori ha espresso un parere favorevole sulla salvaguardia degli equilibri di bilancio. Questo documento approva e applica il sistema di equilibrio che era già stato adottato nell’agosto 2019, dimostrando la bontà delle nostre scelte finanziarie, che avevano cercato di ridurre il deficit senza fare macelleria fiscale e soprattutto senza reintrodurre balzelli odiosi e di difficile esazione. Quali sono, secondo lei, le vere difficoltà che l’attuale amministrazione dovrebbe affrontare? Tutti i consiglieri che hanno partecipato alle commissioni bilancio e tributi durante il mio assessorato sanno perfettamente che non ho mai affermato che le finanze del comune di Pescia fossero floride; più volte ho ribadito che, anche concluso il piano di riequilibrio, il Comune di Pescia risultava comunque tendenzialmente deficitario, il che richiedeva interventi strutturali sia sulla spesa, rendendola più efficiente ed efficace, sia soprattutto sulle entrate, favorendo l’allocazione sul territorio di attività economiche che potessero innalzare il gettito tributario. In questo contesto, era necessario utilizzare opportunamente gli strumenti urbanistici per permettere, nei limiti di legge e nel rispetto della vocazione del territorio, insediamenti che aumentassero il gettito tributario per il comune di Pescia. Su questo punto, ritengo che l’enorme contenzioso tributario che il Comune di Pescia si è trovato a gestire dovrebbe comportare una più accorta riflessione politica, perché è evidente che questa situazione lascia intendere che la pressione tributaria potrebbe essere divenuta insostenibile per molte piccole e medie aziende, le quali preferiscono ricorrere al contenzioso prima di dover chiudere. In conclusione, cosa si augura per il futuro del Comune di Pescia? Mi auguro che si possa finalmente superare questa fase di polemiche e che l’amministrazione si concentri sul futuro. Non importa se confermerà o meno le scelte fatte in precedenza, sarebbe sufficiente che facesse le proprie scelte, chiare e in tempi rapidi, come le attività produttive oggi richiedono. Grazie per il suo tempo e per averci fornito questi chiarimenti. Grazie a voi.
Andrea Vitali