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Nel mirino principalmente le foci di fiumi e canali in tratti spesso molto frequentati dai bagnanti: totalmente assenti in spiaggia le informazioni sulla qualità delle acque. Così Goletta Verde di Legambiente denuncia i deficit depurativi e incalza Regione Toscana, da sempre molto attenta alle politiche ambientali, a tutelare le sue maggiori risorse.

Legambiente: «È urgente adeguare e rendere più efficiente il sistema depurativo, con particolare attenzione alle aree interne che spesso contribuiscono in maniera rilevante all’inquinamento delle località costiere». Dal 1986 ad oggi, ogni estate, la Goletta Verde di Legambiente compie il periplo delle coste italiane prelevando e analizzando circa 500 campioni d'acqua, eseguendo su ognuno le analisi previste dalla legge. E così, sui diciannove punti monitorati lungo le coste toscane, nove presentano cariche batteriche elevate e per otto di questi il giudizio è di fortemente inquinato. Nel mirino ancora una volta foci di fiumi, canali e torrenti che continuano a immettere in mare sostanze inquinanti. La storica campagna di Legambiente è realizzata anche grazie al contributo del COOU, Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati e il sostegno dei partner tecnici NAU e Novamont. Il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento. Per questo vengono prese in esame le foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano in mare. Quello di Goletta Verde è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un'istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni.  Francesca Ottaviani, portavoce di Goletta Verde, sottolinea: «La situazione dei nostri mari risente inevitabilmente del forte deficit depurativo che vive in generale l’Italia, dove secondo le ultime stime dell’Istat e del Governo tre italiani su dieci non sono ancora allacciati a fognature o a depuratori e il 40% dei nostri fiumi risultano gravemente inquinati. Anomalie che ha evidenziato anche l’Unione Europea nell’ultima procedura d’infrazione aperta nei confronti dell’Italia che comprende anche 42 agglomerati urbani toscani (il 18% rispetto ai 230 agglomerati totali)». Resta molto da fare secondo Legambiente anche sul fronte dell’informazione ai bagnanti. La cartellonistica in spiaggia è ancora troppo scarsa, nonostante da due anni sia scattato l’obbligo per i Comuni di apporre pannelli informativi, secondo uno specifico format europeo, dove siano riportate tutte le informazioni circa qualità delle acque che prende in considerazione la media dei prelievi degli ultimi quattro anni, i dati degli ultimi prelievi e le possibili criticità della spiaggia stessa. I tecnici di Goletta Verde non hanno riscontrato la presenza di cartelli in nessuno dei 19 punti campionati in Toscana. 

Redazione

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