Una proposta per far fronte alla crisi di liquidità in cui sono caduti i vivaisti e in particolare quelli del Distretto vivaistico ornamentale di Pistoia: «un protocollo di intesa fra le aziende del settore e il mondo bancario per affiancare agli strumenti messi in campo dal Decreto Liquidità con ulteriori azioni finanziarie per sorreggere il comparto». Ad avanzarla è il senatore pistoiese di Fratelli d’Italia Patrizio La Pietra, membro della Commissione Agricoltura del Senato, all’indomani di un incontro in videoconferenza con rappresentanti delle associazioni di categoria dell’agricoltura, esponenti del distretto vivaistico e dell’Associazione vivaisti italiani, con rappresentanti delle banche del territorio e il sindaco di Pistoia. «Il distretto rischia di avere una perdita secca di oltre il 50% del fatturato su base annua, a causa degli ordini disdetti – afferma il senatore La Pietra -. Senza contare i tanti tir respinti alle frontiere all’inizio della crisi, spesso in maniera pretestuosa. Purtroppo ancora non si intravede, come e quando, potrà esserci una ripresa. A causa di tutto questo, al mancato fatturato e alla mancanza di liquidità si rischia che si interrompa la filiera finanziaria mettendo in difficoltà tantissime famiglie». «Dal punto di vista delle azioni messe in campo dal governo – argomenta La Pietra - devo dire che le ritengo insufficienti ed inadeguate. Nel decreto Cura Italia a favore delle imprese sono stati messi solo 100 milioni. Sto parlando del fondo per tutta l’agricoltura e la pesca. Niente. Il decreto liquidità mette in campo non liquidità immediata per le imprese a fondo perduto, ma garanzie per prestiti erogati dal sistema bancario». «Non voglio soffermarmi più di tanto su questo – aggiunge il senatore - ma sicuramente un ulteriore indebitamento per le aziende in questa situazione non è la soluzione migliore. Senza contare il fatto che per il settore l’ammortamento è troppo breve. Sei anni sono pochi. A questo si aggiunge l’iter, non semplice, per l’ottenimento del prestito».
L.S.