Secondo il Pd pesciatino le cause del predissesto sono da impuntarsi alle precedenti amministrazioni e a quelle del sindaco Giurlani. Dichiara Tridente: “Occorre fare un’operazione verità nei confronti dei cittadini che, a mio e nostro avviso, hanno il diritto di sapere in quali condizioni siano realmente le casse del comune”. In arrivo 900 mila euro per il comune dal governo con il decreto SalvaNapoli".
"Nei giorni scorsi sono trapelate notizie, esordisce la nota del segretario Tridente, su un aiuto del Governo al Comune di Pescia per ripianare il disavanzo di bilancio. Verificando la notizia, continua il segretario nella nota, emerge un quadro piuttosto preoccupante che sancisce quello che sosteniamo da tempo: il Comune di Pescia ha serie difficoltà di bilancio derivanti da questa fallimentare amministrazione e da quelle precedenti e che non è in grado, autonomamente, di provvedere all’amministrazione della città. Il Comune di Pescia riceverà, nel biennio 2022-2023, 900 mila euro dal Governo che sono fondi destinati a sostegno degli enti che si trovano in una situazione di predissesto finanziario e con una capacità fiscale procapite inferiore a 510 euro, dando loro una mano per far fronte alla grave situazione del bilancio; cosiddetto “decreto SalvaNapoli”. Il Comune di Pescia, puntualizza poi Tridente, a fronte di un disavanzo di 9,5 milioni di euro accertato al 31.12.2020, riceverà per l’anno 2022 € 568.405,72 e per l’anno 2023 € 341.043,43. Il bilancio di Pescia, continua Tridente, è in sofferenza da anni e la gestione degli ultimi anni è stata tutt’altro che oculata, nonostante i tanti proclami di chiusure con il botto e dadi tratti che rischiano di esporre la città ad ulteriori rischi economici qualora il Comune dovesse soccombere in giudizio anche solo ad alcune delle 25 cause pendenti aperte contro il Comune, in particolare quella milionaria relativa alla situazione dei parcheggi ospedalieri. A nome del Partito Democratico di Pescia esprimo forte preoccupazione sulla tenuta dei conti del Comune, consci anche del lavoro che sta portando avanti il Commissario Prefettizio per dare risposte alla Corte dei Conti, alla luce anche di quanto successo sulla vendita del depuratore di Veneri e delle quote di Acque SPA; somme di cui il Comune non può disporre in quanto ancora formalmente non incassate a causa di ricorsi pendenti. Occorre fare un’operazione verità nei confronti dei cittadini che, a mio e nostro avviso, hanno il diritto di sapere in quali condizioni siano realmente le casse del comune; condizioni non migliorate di certo con la pandemia prima e la delicata situazione globale ora. Occorre inoltre un cambio di passo nella gestione del Comune con politiche che vadano nella direzione dello sviluppo della città creando le condizioni affinchè a Pescia si ricominci a produrre ricchezza. Il Partito Democratico ha già svolto un cambio radicale e di rinnovamento che va in questo senso e sta lavorando per gettare le basi per la creazione di un programma elettorale il più condiviso possibile con i cittadini.”
Redazione