Serravalle Civica interviene in merito al Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche: "Il Comune ammetta di non averlo".
"Il sindaco e il vicesindaco vogliono farci credere che il Comune sia dotato del PEBA (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), ma non è affatto così.
Nella risposta data al sig. Prefetto, il sindaco ha fornito un link di riferimento con il quale non è possibile accedere a niente. Per questo abbiamo chiesto il documento cartaceo, che non arriva. E non arriva perché quello a cui Lunardi e Gorbi fanno rifermento evidentemente non è il PEBA. Entrambi sembrano accennare ad alcuni elaborati presenti nel Regolamento Urbanistico del 2006, acquisiti poi dalla Variante Organica del 2016 e confluiti nel Piano Operativo del 2022: si tratterebbe però del censimento delle Barriere Architettoniche presenti nelle Strutture Pubbliche, che non ha niente a che fare con il PEBA. Oltretutto non sarebbe nemmeno più valido se risale al 2006, poiché il Piano ha validità decennale.
Ricordiamo quindi al sindaco e al vicesindaco, che non conoscono cosa sia il PEBA o intenderebbe prendersi gioco dei cittadini, che quest'ultimo non può essere contenuto né nel Regolamento Urbanistico né del Piano Operativo, ma deve essere un documento distinto, redatto dopo un percorso partecipativo che coinvolge privati cittadini e associazioni, riguardante non solo gli edifici comunali ma tutti gli spazi pubblici e rispondente a requisiti ben precisi.
Il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche è uno strumento di pianificazione e programmazione che vuole garantire:
- l’accessibilità e la visibilità degli edifici pubblici;
- l’accessibilità degli spazi urbani pubblici costruiti o naturali;
- la fruizione dei trasporti da parte di tutti.
L’obiettivo è, quindi, quello di garantire il raggiungimento del massimo grado di mobilità nell’ambiente abitato per le persone con disabilità, secondo criteri di pianificazione, di prevenzione e di buona progettazione.
La formazione del Peba si sviluppa in 3 diverse fasi:
- analisi dello stato di fatto;
- progettazione degli interventi e stima dei costi (il 10% delle entrate costituite dagli oneri di urbanizzazione deve essere destinato a coprire le spese per gli interventi);
- programmazione degli interventi.
Dopo l’adozione da parte della Giunta e l’approvazione da parte del Consiglio comunale, il PEBA ha validità decennale, e può essere aggiornato e integrato in base all’attuazione degli interventi programmati.
Chiediamo al Garante dei Diritti delle Persone Disabili di intervenire prontamente.
Preghiamo poi gli amministratori di risparmiarsi la farsa secondo la quale noi intralceremmo i lavori degli uffici comunali: ammettono di essere inadempienti, chiedano scusa si cittadini disabili e si mettano al lavoro per rimediare!".
Redazione