Giurlani commenta l’esito del voto: "Porteremo a votare chi non lo ha fatto al primo turno. Non possiamo interrompere il rilancio di Pescia".
"Dopo una attenta analisi, superata l’emotività del momento, possiamo fare alcune considerazioni:
La prima è che l’affluenza è stata troppo bassa. Non so quali motivi hanno portato a questa scarsa partecipazione al voto, ma per il ballottaggio i cittadini devono capire che qui in gioco è il futuro di Pescia e ogni voto può essere determinante. Non devono dare per scontato la nostra presenza quotidiana, l’informazione continua, una disponibilità illimitata di persone che hanno pensato a Pescia in modo autonomo e esclusivo, senza ricevere ordini o diktat da organismi superiori.
A seconda di quale schieramento prevarrà, Pescia può fare un salto indietro di almeno 20 anni, trovarsi a essere guidata da Firenze o peggio, non avere voce in capitolo su alcuni temi determinanti come l’ospedale, il mantenimento di una eccellenza sanitaria che è stata persa e che solo se noi potremo continuare il nostro percorso potrà essere difesa e ripristinata.
Abbiamo fatto moltissimo in questi anni e forse il dispiacere è che tutto questo grandissimo sforzo non sia stato del tutto apprezzato in termini di consenso da parte dei cittadini. A questo riguardo invito tutti a riflettere su quanto è successo prima di noi e dopo il nostro arrivo e permanenza.
Per quanto riguarda il ballottaggio si profila uno scontro fra una serie di persone libere, autonome, che non vogliono catene o obblighi esterni e la nomenklatura politica classica, fatta di persone che puntano più ad aspetti legati alla propria carriera politica, con tutti i vantaggi che questo comporta, che sembrano fare gruppo con i personaggi che hanno rappresentato gli aspetti più negativi del lavoro in consiglio comunale in questi cinque anni. Una combinazione esplosiva, che riporterebbe fatalmente indietro il calendario di Pescia di almeno vent’anni, dando vita a una coalizione raffazzonata, eterogenea nel senso più deteriore del termine, che porterebbe solamente a distruggere quanto di buono abbiamo fatto in questi anni. La scelta, dunque, è obbligata : i cittadini devono andare a votare al ballottaggio, riflettere bene su quale futuro vogliono per la città e votare di conseguenza”.
Redazione