Il programma della coalizione Uniti per Pescia prevede il graduale passaggio al porta a porta e maggiori controlli contro l’abbandono di rifiuti.
Pescia annovera un infelice primato in tema di rifiuti: il nostro, infatti, è l’unico comune della provincia di Pistoia a non avere – fatta eccezione per alcune zone del cento città – alcun tipo di raccolta differenziata.
Il Comune aveva previsto, nell’ambito della gara vinta da Alia, una serie di servizi di raccolta differenziata di prossimità che non sono mai stati attivati. Sommando a questa condizione il fatto che il territorio è circondato da Comuni in cui proprio la raccolta porta a porta ha comportato la progressiva eliminazione di tutti i cassonetti, è facile intuire che Pescia rischia di diventare luogo di abbandono dei rifiuti dalle zone limitrofe, pratica da contrastare con decisione.
Il programma della coalizione Uniti per Pescia, che sostiene il candidato a sindaco Riccardo Franchi, prevede, tra le altre cose, un confronto con Alia e Ato Toscana Centro per verificare il rispetto del capitolato di gara riguardo alle modalità di raccolta differenziata previste ma non attivate, così da valutare eventuali novità in tema di differenziazione con incentivi e sgravi sulla tariffa per coloro che differenziano di più.
Tra le nostre priorità, quindi, un ruolo di primo piano va al graduale passaggio alla raccolta differenziata, anche attraverso attività mirate di informazione e tutoraggio, e al contrasto ai fenomeni di abbandono tramite una più forte attività di controllo. A beneficiarne sarà l’intero territorio a partire dal centro città: nonostante il suo grande valore storico e culturale, infatti, le politiche finora adottate dal Comune non sono state in grado di valorizzarlo adeguatamente, portando ad una progressiva perdita di funzioni e chiusura di attività nell’area, fino a fenomeni di vero e proprio degrado urbano.
Purtroppo, a causa di alcune scelte compiute dall’ente, il Comune di Pescia non è socio ma cliente di Alia come di molte altre società di servizi pubblici che operano sul territorio: di conseguenza ha ancora minore voce in capitolo rispetto a tanti altri enti. La privatizzazione della proprietà del depuratore di Veneri ha ridotto il potere di incidenza del Comune su questi temi: proprio in virtù di questa condizione, il nostro indirizzo politico sarà orientato verso la prevalenza del controllo pubblico su questo tipo di servizi e la ricerca di risorse che non preveda il rivolgersi al mercato azionario.
Redazione