La delibera n. 81 ha dato il via libera all’intesa con la Regione sul trasferimento della proprietà e sull’adeguamento strutturale dell’edificio e ha contestualmente approvato il bilancio del 2015 e il piano di sviluppo del Mefit, che prevede il rientro dal disavanzo nel 2019. Commento dell’amministratore unico del Mefit Grassotti: «con la gestione per 5 anni possiamo finalmente programmare».
Nuova vita per l’edificio “Centro Comicent” e per l’azienda speciale comunale “Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia” (Mefit), che in tale struttura di mercato gestisce il servizio di commercio all’ingrosso di fiori e piante. Il Consiglio comunale di Pescia il 5 ottobre ha approvato in un colpo solo, con la delibera n. 81, tutti i punti dell’intesa raggiunta in precedenza con la Regione Toscana e le associazioni di categoria degli agricoltori e dei commercianti sul trasferimento della proprietà del Comicent e il suo adeguamento strutturale, in cambio di 3 milioni di euro dalla Regione in 3 anni, più eventuali altre risorse successivamente (vedi nostro servizio), e ha definito contestualmente i rapporti con il Mefit.
Le parti cruciali della delibera 81 possono essere così riassunte. Primo, l’assenso a firmare l’Accordo di programma per la manutenzione e valorizzazione del mercato dei fiori fra Regione Toscana e Comune di Pescia previsto dall’omonimo protocollo d’intesa. Accordo che prevede gli impegni reciproci di Comune e Regione Toscana e le azioni (con relativa tempistica) che saranno portate avanti per assicurare la continuità del servizio di commercio all’ingrosso di piante e fiori, per svolgere i lavori di manutenzione straordinaria del Comicent e per sostenere la filiera floricola, dando mandato al sindaco Oreste Giurlani di sottoscriverlo, apportando allo stesso, se necessario, modifiche non essenziali. Secondo, di accettare «il trasferimento dell’immobile Nuovo Mercato dei Fiori della Toscana e delle relative pertinenze contestualmente alla firma del citato accordo di programma e alla stipula di apposito verbale di consegna». Terzo, l’approvazione del bilancio di esercizio 2015 del Mefit, che ha comportato una perdita di 266 mila euro, di cui però ben 185 mila legati alla vicenda giudiziaria con gli ex dipendenti Comicent, e del Piano di sviluppo aziendale pluriennale, che prevede il pieno rientro dall’attuale disavanzo di 398 mila euro entro il 2019. Con il connesso assenso al mantenimento dell’azienda speciale Mefit e alla stipula con essa di un nuovo contratto di servizio quinquennale.
«Questa delibera del Comune – spiega Antonio Grassotti, amministratore unico del Mefit - mette il punto fermo sul passato e il punto d’inizio sul futuro della struttura. Da una parte si prende atto del fatto che la Regione ha messo in opera un meccanismo per cui l’immobile passerà al Comune, con risorse per la risoluzione dei problemi di messa in sicurezza dell’edificio quale sede del mercato, in vista delle possibili utilizzazioni anche per attività diverse dal mercato di fiori: quella multifunzionalità che può consentire all’azienda di uscire dall’incertezza finanziaria. Si chiude un periodo e se ne apre uno nuovo in cui ci sarà bisogno del contributo di tutti, compresi gli operatori, in funzione dei quali il Comune ha deciso di impegnarsi in questo importante investimento».
Quale è l’aspetto più rilevante del cambiamento e del nuovo corso? «L’uscita dalla logica d’emergenza che c’è sempre stata fino ad oggi – risponde Grassotti - cioè con il Comune che si vedeva affidare la gestione della struttura di proprietà regionale per poco tempo, a volte pochi mesi, e questo diritto transitorio veniva trasferito dal Comune al Mefit, con la conseguente impossibilità di fare progetti di vasto respiro. Adesso il Comune ci ha affidato la gestione per 5 anni e possiamo finalmente programmare».
«Riguardo al bilancio – precisa Grassotti - nel 2015 le perdite sono state maggiori che nell’anno precedente, ma dovute, da un lato, alla gestione ordinaria per circa 85 mila euro e, dall’altro, alle spese relative alla vertenza giudiziaria persa con gli ex dipendenti del Comicent, per un totale di 266 mila euro. Così il disavanzo in 2 anni è arrivato a 398 mila euro. Ma con una serie di interventi sulla Tari, sulla riorganizzazione di servizi e personale, dei consumi ecc., che abbiamo iniziato e continueremo ad adottare, più le via via crescenti entrate annuali derivanti dalle attività multifunzionali dal 2016 al 2019, dovremmo arrivare, se tutto va come previsto, a un pareggio della gestione ordinaria già dal 2016 e al recupero del disavanzo entro il 2019».
Lorenzo Sandiford