Il presidente della Provincia di Pistoia, Rinaldo Vanni, risponde alle accuse del presidente Di Zanni inerenti il rapporto economico con l'azienda di trasporto pubblico BluBus. Di seguito la risposta di Vanni, punto per punto.
«Con stupore e rammarico abbiamo appreso delle “strabilianti” accuse fatte dal presidente Di Zanni contro la provincia, per come “regola” il rapporto economico con l'azienda di trasporto pubblico, affermazioni che rasentano le falsità a cui non possiamo non rispondere :
1) accusa di mancato “giroconto “ dalla regione a Blubus dei soldi per il servizio trasporto:
L'Ente a partire dal 2010 (quindi con la precedente amministrazione e condivisa da questa amministrazione) ha avviato un percorso di verifica sugli effettivi costi del servizio di BluBus, costi che per altro che risultano inferiori rispetto a quelli espressi dall'azienda.
Ricordiamo che tale verifica avviene per la dovuta trasparenza visto che si tratta di denari pubblici. Non veritiera anche l'affermazione che la sola provincia di Pistoia fa verifiche sulla prestazione del servizio (e non mero erogatore del finanziamento della Regione come Blubus pretenderebbe) risulta invece che altre province effettuino verifiche come la nostra.
L'Ente a partire dal 2010 (quindi con la precedente amministrazione e condivisa da questa amministrazione) ha avviato un percorso di verifica sugli effettivi costi del servizio di BluBus, costi che per altro che risultano inferiori rispetto a quelli espressi dall'azienda.
Ricordiamo che tale verifica avviene per la dovuta trasparenza visto che si tratta di denari pubblici. Non veritiera anche l'affermazione che la sola provincia di Pistoia fa verifiche sulla prestazione del servizio (e non mero erogatore del finanziamento della Regione come Blubus pretenderebbe) risulta invece che altre province effettuino verifiche come la nostra.
2) accusa di mancati trasferimenti per un valore di 4 milioni di euro:
pura fantasia perché non corrisponde a nessuno stanziamento della Regione Toscana per il trasporto pubblico locale, semmai è frutto di una pretesa dell'azienda.
pura fantasia perché non corrisponde a nessuno stanziamento della Regione Toscana per il trasporto pubblico locale, semmai è frutto di una pretesa dell'azienda.
3) parzialità sulla sentenza di causa fra provincia e blubus:
infatti la cifra riconosciuta a Blubus è di poco piu di 300 mila euro, ma si omette di dire che la richiesta fatta dall'azienda era di oltre 2 milioni e comunque anche sui 300 mila la Provincia ha proceduto a ricorrere in Appello ed a inoltrare la segnalazione alla Commissione Europea chiedendo se tale cifra non si possa configurare come aiuto di Stato, siamo in attesa dei relativi giudizi.
infatti la cifra riconosciuta a Blubus è di poco piu di 300 mila euro, ma si omette di dire che la richiesta fatta dall'azienda era di oltre 2 milioni e comunque anche sui 300 mila la Provincia ha proceduto a ricorrere in Appello ed a inoltrare la segnalazione alla Commissione Europea chiedendo se tale cifra non si possa configurare come aiuto di Stato, siamo in attesa dei relativi giudizi.
4) Numeri sul costo kilometrico in totale “libertà”:
E' inesatto dire che “la Provincia, nel corso degli ultimi anni, ha riconosciuto a Copit” (semmai a BluBus in quanto esercente il servizio sul territorio pistoiese) “ 2,13 euro circa a chilometro quando il costo pattuito con la società risulta più elevato”.
Intanto dagli atti ” trasparenti “ dell'Ente si può leggere tutt'altro e poi ci sfugge totalmente cosa intenda per “costo pattuito con la società” che “risulta più elevato”. Di quale costo si sta parlando? Dal luglio 2010 non esiste più un contratto di servizio tra Provincia e Blubus e di conseguenza non c'è nessun compenso pattuito tra le parti, ma in attesa che si compiano i tempi della Gara Unica Regionale, la Provincia è costretta per non interrompere un pubblico servizio ad ordinare a Blubus il servizio dietro corresponsione di “ un giusto compenso”.
Tale compenso tiene conto dei km percorsi, dei costi sostenuti dall'azienda per compiere il servizio, dai ricavi da biglietto e da un utile ragionevole che deve essere riconosciuto alla stessa, ma se l'azienda, secondo quanto affermato dallo stesso Presidente qualche giorno fa sui quotidiani, si può permettere di avere mancati ricavi a causa dei “cosiddetti portoghesi” per 200-300 mila euro non può certo aspettarsi che tali entrate li vengano erogate dal soggetto Pubblico.
Per finire, i soldi di cui parla Di Zanni non sono finiti da nessuna parte, se non nel servizio perché si tratta di risorse regionali “vincolate”, cioè che possono essere spese solo per il servizio di trasporto pubblico. Gli ricordiamo, anche, che a fronte di una recente richiesta da parte degli uffici provinciali di impiegare alcuni risparmi avuti in precedenza sul servizio (precisiamo che si sta parlando nell'ordine del migliaio di euro non di milioni) per intensificare alcune linee critiche ci è stato risposto di NO dalla BluBus.
Ed ancora quei “fantomatici soldi” che la Provincia non gli avrebbe erogato, è bene che la comunità pistoiese sappia, che non potevano nemmeno essere utilizzati per il rinnovo del parco autobus perché appunto come detto prima sono vincolati al servizio. Invitiamo il responsabile della società dei trasporti a non scaricare sulla Provincia problematiche che sono tutte interne. Alla provincia l'onere di far rispettare il contratto nella piena trasparenza, al concessionario, l'onere di rispettare i patti e condizioni e soprattutto erogare al meglio il servizio ai cittadini/utenti pistoiesi.»
E' inesatto dire che “la Provincia, nel corso degli ultimi anni, ha riconosciuto a Copit” (semmai a BluBus in quanto esercente il servizio sul territorio pistoiese) “ 2,13 euro circa a chilometro quando il costo pattuito con la società risulta più elevato”.
Intanto dagli atti ” trasparenti “ dell'Ente si può leggere tutt'altro e poi ci sfugge totalmente cosa intenda per “costo pattuito con la società” che “risulta più elevato”. Di quale costo si sta parlando? Dal luglio 2010 non esiste più un contratto di servizio tra Provincia e Blubus e di conseguenza non c'è nessun compenso pattuito tra le parti, ma in attesa che si compiano i tempi della Gara Unica Regionale, la Provincia è costretta per non interrompere un pubblico servizio ad ordinare a Blubus il servizio dietro corresponsione di “ un giusto compenso”.
Tale compenso tiene conto dei km percorsi, dei costi sostenuti dall'azienda per compiere il servizio, dai ricavi da biglietto e da un utile ragionevole che deve essere riconosciuto alla stessa, ma se l'azienda, secondo quanto affermato dallo stesso Presidente qualche giorno fa sui quotidiani, si può permettere di avere mancati ricavi a causa dei “cosiddetti portoghesi” per 200-300 mila euro non può certo aspettarsi che tali entrate li vengano erogate dal soggetto Pubblico.
Per finire, i soldi di cui parla Di Zanni non sono finiti da nessuna parte, se non nel servizio perché si tratta di risorse regionali “vincolate”, cioè che possono essere spese solo per il servizio di trasporto pubblico. Gli ricordiamo, anche, che a fronte di una recente richiesta da parte degli uffici provinciali di impiegare alcuni risparmi avuti in precedenza sul servizio (precisiamo che si sta parlando nell'ordine del migliaio di euro non di milioni) per intensificare alcune linee critiche ci è stato risposto di NO dalla BluBus.
Ed ancora quei “fantomatici soldi” che la Provincia non gli avrebbe erogato, è bene che la comunità pistoiese sappia, che non potevano nemmeno essere utilizzati per il rinnovo del parco autobus perché appunto come detto prima sono vincolati al servizio. Invitiamo il responsabile della società dei trasporti a non scaricare sulla Provincia problematiche che sono tutte interne. Alla provincia l'onere di far rispettare il contratto nella piena trasparenza, al concessionario, l'onere di rispettare i patti e condizioni e soprattutto erogare al meglio il servizio ai cittadini/utenti pistoiesi.»
Redazione