Oreste Giurlani approfondisce una parte determinante del suo programma in vista del ballottaggio di domenica: l’aspetto sociale dell’attività amministrativa, con particolare attenzione e aiuti a chi vive situazioni di disagio. Compito che, dichiara Giurlani, porterà avanti per i prossimi cinque anni.
Anche per questo aspetto rilevante della vita di una comunità Oreste Giurlani intende ricollegarsi a quanto fatto nei tre anni di amministrazione, «quando una importante quota del bilancio era assorbita dalle spese sociali.»
«Si tratta di una precisa linea operativa che intendiamo confermare per i prossimi cinque anni- spiega Giurlani- perché il nostro progetto amministrativo non intende lasciare indietro nessuno, ma, anzi, aiutare chi si trova in stato di difficoltà o necessità.»
Per questo fine saranno riattivati e integrati gli strumenti, come le consulte sul volontariato o sulla sanità, che possono offrire spunti e accorciare le distanze con chi opera in questo settore. Verrà ripetuta l’esperienza del banco solidale e si pensa alla realizzazione di uno spazio pubblico centrale cittadino, quale centro di queste attività a favore del prossimo.
«Combattere le dipendenze, di qualunque natura esse siano, prevedere nuove forme per assistere gli anziani che in parte abbiamo già sperimentato come le case famiglia o la coabitazione, potrebbero essere decisive per migliorare la vita di tanti pesciatini che si trovano in questa fascia di età. In questo senso ci impegneremo per la casa di riposo S.Domenico, che ha bisogno di interventi urgenti.»
Altre linee di azione riguardano le famiglie, con riferimento alle emergenze abitative, e l’aspetto sanitario, in collaborazione con la Società della Salute e tutti quei soggetti istituzionalmente competenti sulla materia.
Nel programma sul sociale troviamo anche «La lotta alla povertà, attivando contributi mirati e non a pioggia magari con i Cantieri Sociali che permettono di aiutare le persone e contemporaneamente rendere un servizio a tutti; consentire ai disabili di muoversi sempre meglio, con un piano di abbattimento delle barriere architettoniche molto intenso».
Redazione