Il PD chiede trasparenza sul futuro e la possibile privatizzazione a fini di lucro. Fondamentale rendere pubblici gli atti, i cittadini devono sapere
NICCOLAI (PD) - Il futuro del Parco di Pinocchio a Collodi e della Fondazione Collodi è al centro del dibattito, con il consigliere regionale del Partito Democratico, Marco Niccolai, che chiede chiarezza e trasparenza ai cittadini riguardo a un possibile passaggio di proprietà a un privato con scopo di lucro. Niccolai sottolinea che si tratterebbe di una "scelta irreversibile e senza ritorno", che i cittadini hanno il pieno diritto di conoscere.
Preoccupazioni del PD sulla gestione e gli investimenti privati
Niccolai, nativo di Collodi, evidenzia come la storia del Parco sia costellata di "roboanti e imminenti investimenti privati" mai concretizzati. Nonostante le promesse, la realtà ha visto negli ultimi anni solo interventi pubblici significativi. Tra questi, il consigliere elenca:
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2,6 milioni di euro dalla Regione Toscana per il Ponte all'Abate.
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Rifacimento dell'asfalto fonoassorbente sulla via Lucchese.
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Definizione delle ipotesi di prefattibilità della variante esterna al paese.
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Circa 4 milioni di euro dal PNRR a favore della Fondazione Collodi per il Giardino Garzoni e il Parco di Pinocchio.
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Fondi PNRR per i marciapiedi a Collodi.
Questi investimenti dimostrano un impegno pubblico costante, in netto contrasto con la mancanza di concretezza degli investitori privati annunciati.
Fondazione Collodi e la richiesta di chiarezza
Pur non entrando nel merito delle difficoltà finanziarie della Fondazione Collodi, sotto la vigilanza del Ministero della Cultura, Niccolai esprime preoccupazione per il parallelismo tra l'emergere di tali difficoltà e l'annunciata accelerazione su nuovi progetti di sviluppo. Il timore è che si tratti di un'operazione di salvataggio anziché di una prospettiva di futuro.
Il punto centrale delle preoccupazioni del PD riguarda il possibile passaggio di proprietà del Parco di Pinocchio. Niccolai sottolinea che il Parco, nato negli anni '50 anche grazie a contributi statali, comunali e una sottoscrizione nazionale tra gli alunni delle scuole, è un luogo di inestimabile valore artistico e culturale. Fu inaugurato nel 1956 dall'allora Presidente della Repubblica Gronchi e ospita opere di artisti del calibro di Greco e Venturini.
"Se è in discussione il passaggio di proprietà ad un privato con scopo di lucro, i cittadini hanno il diritto di saperlo", afferma Niccolai. La Fondazione Collodi non è un soggetto con scopo di lucro, e la cessione della proprietà non è equiparabile alla gestione di un bene. "Significa perderlo per sempre", ribadisce il consigliere, evidenziando come ciò sia ancora più rilevante per un parco monumentale realizzato in gran parte con fondi pubblici.
Per garantire la massima trasparenza, il consigliere del PD conclude che "non bastano rassicurazioni a mezzo stampa". È fondamentale rendere pubblici gli atti sullo stato effettivo della situazione per informare adeguatamente i cittadini di Collodi e di tutta la Toscana sul futuro di un bene così prezioso come il Parco di Pinocchio.
Redazione