L’ex consigliere regionale Maltagliati sollecita  una manifestazione di protesta pubblica a Firenze e sprona le associazioni di categoria e la popolazione di Montecatini alla partecipazione. In pratica un sit-in a Firenze davanti alla Regione per sollecitare la regione ad una maggiore attenzione e capacità di risolvere l’empasse Terme. Questo è l’appello dell’ex consigliere regionale Carlo Maltagliati che rivolge alle associazioni di categoria e alla popolazione di Montecatini.

Maltagliati dichiara: «Negli anni ’80 abbiamo portato migliaia di cacciatori sotto le finestre della Regione e i risultati si sono visti. Dobbiamo fare altrettanto». «Ancora una volta – spiega Maltagliati – la Regione Toscana ha fatto si che non andasse a buon fine, una sistemazione delle Terme di Montecatini. Sistemare le Leopoldine non vuol dire dare vita a uno stabilimento, ma far rinascere la città termale e con questo la vita economica dell’intero comprensorio. Purtroppo chi guida la nostra Regione, iniziando dal presidente Rossi e all’assessore Fratoni, sono completamente disinteressati a quanto accade alla nostra collettività; si sperava che con l’avvento della Fratoni all’assessorato con delega alle terme, ed essendo lei di queste parti, avrebbe preso a cuore il problema. Invece niente di tutto questo, anzi sembra che l’incarico che affidatogli abbia evidenziato la sua nullità. Il Rossi addirittura si è beffato della cittadinanza e dei suoi elettori, in quanto per essere rieletto promise 50 milioni di euro per risollevare la città termale, ma niente ha fatto». «ultimamente – dice ancora l’ex consigliere regionale – con il bando di interesse, si credeva che i problemi delle Terme si sarebbero risolti con il dichiarato interesse alla gestione delle Leopoldine da parte di importanti gruppi economici. Gli strateghi regionali hanno preparato un bando che se accettato voleva dire che sotto sotto c’era l’inghippo come a sua volta è successo con i marchigiani. Questi signori politici, forse perché molti di loro non sanno cosa significhi lavorare, produrre e quindi guadagnare, hanno imposto condizioni del vecchio bando che non erano consone e remunerative per un’onesta gestione. E’ opportuno ricordare che chi ha i soldi e li vuole investire, non è uno stupido, altrimenti li avrebbe già finiti».

Redazione

Meteo locali