Con la nostra titolazione, chiude la sua nota alla stampa il consigliere di opposizione Giancarlo Mandara che, sollecitato dal pezzo pubblicato questa mattina su “il Tirreno”, dichiara: “Stamani è apparsa la notizia della sentenza di condanna del sindaco di Pescia Giurlani al pagamento di una somma di € 881.000, evidentemente per danno erariale. Ora, prescindendo dal merito delle vicende penali (sulla quali in tempi brevi ci saranno sviluppi e per le quali vale la presunzione di innocenza fino a condanna definitiva), è ben nota la mia posizione sin dai tempi della scorsa campagna elettorale: la candidatura di Giurlani era da ritenersi inopportuna, perché è giusto che egli si dedichi alla propria difesa, sotto i vari profili che entrano in gioco; una volta risolte le sue vicende ben avrebbe potuto ripresentarsi alla città.” Il consigliere Mandara continua ricordando un passaggio importante che proprio non gli va giù. Ovvero la menzogna che il Giurlani gli avrebbe raccontata in consiglio comunale: “ricordate il famoso parere del legale del sindaco, Prof. Paolo Carrozza, in base al quale Giurlani ben avrebbe potuto farsi tutto il mandato, tanto la giustizia arriva molto lenta? Di questo chiesi conto al sindaco in consiglio e lui mi rispose "lo ripeto, Carrozza non è il mio avvocato" (con ciò smentendo l'articolo del Tirreno sul punto).” -prosegue mandara- “come mai allora la stampa stamani riporta che è uno dei suoi due difensori? Il primo cittadino (speriamo ancora per poco) ha quindi mentito spudoratamente davanti alla città tutta.” L’altro aspetto che Mandara evidenzia è la mancata accettazione di costituzione di parte civile del comune di Pescia nella causa penale e quindi insiste richiamando anche il vice sindaco Guja Guidi: “A proposito, avete visto chi è l'altro difensore? Tale Melani, quello che oltre a Carrozza patrocina il Comune di Pescia in svariate cause e procedimenti, compreso quello contro l'ex sindaco Marchi, nel quale ci siamo costituiti parte civile (senza se e senza ma, soprattutto senza aspettare la condanna definitiva per poi rivolgersi, dopo, alla Corte dei conti, capito vicesindaco Guja Guidi?).
La chiusura di Mandara, riportata sinteticamente nel titolo dice: “Ciò detto, viste le mie perplessità sulla gestione allegra della finanza pubblica da parte di questa amministrazione, più volte esternate, credete che si possa stare tranquilli di lasciargli in mano la città e il suo bilancio, di fronte a notizie come quelle uscite stamani?”.
Certo è che per Pescia, non si sono placate le storture politico-amministrative che chiunque, stante l’assurdo amministrativo, avrebbe potuto immaginarsi.
Redazione