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«Così mostriamo loro la scienza empirica» Dai carotaggi nel terreno alle analisi di piante e microrganismi: centinaia gli esperimenti portati a termine

Carotaggi nel terreno fatti dagli studenti, analisi sulle tracce degli animali, monitoraggio dal vivo delle onde sismiche del terreno: questi sono alcuni esempi delle attività che oltre duemila studenti e studentesse hanno svolto nell’ultimo anno scolastico grazie alle attività didattiche realizzate nel parco e nei laboratori di GEA – Green Economy and Agriculture a Pistoia, ente strumentale di Fondazione Caript.

«Complessivamente abbiamo ospitato 97 classi per i nostri progetti didattici, coinvolgendo scuole dalle materne alle superiori - dice Giovanni Palchetti, presidente di GEA -. Le attività sono state predisposte confrontandosi con i docenti delle singole classi. Non abbiamo moduli di apprendimento standard: mettiamo a disposizione parco, laboratori e nostri educatori; sono i docenti a delineare tematiche, esperienze pratiche e modalità didattiche. Questo approccio credo sia una dei punti di forza del nostro lavoro».

Gli studenti, dalla scuola dell'infanzia fino alle scuole superiori, si sono alternati nel parco e nei laboratori GEA per seguire lezioni e compiere esperimenti scientifici, sotto la guida di docenti e educatori professionisti. Le tematiche degli esperimenti, concordate con i docenti delle singole classi, sono state modulate sulla base delle età degli studenti.

Bambini e bambine delle scuole elementari, ad esempio, hanno realizzato una serie di carotaggi nel parco di GEA: sotto la supervisione degli educatori, hanno raccolto i campioni dal terreno per poi analizzarli tramite microscopio. Un esperimento che ha permesso loro di osservare i diversi strati che compongono il terreno e i microrganismi presenti all'interno.

Ragazzi e ragazze delle scuole medie hanno potuto vedere in prima persona in che modo si propagano le onde sismiche sulle superfici alle diverse distanze dall'epicentro: l'esperimento è stato compiuto percuotendo, con un mazzuolo, una lastra metallica lunga decina di metri, posizionata nel parco.

Ogni classe di scuola elementare, secondaria e superiore ha svolto, in media, due ore di lezioni teoriche in classe e quattro ore di esperimenti e osservazioni in esterna, sia nel parco che nei laboratori di GEA. In alcuni casi, gli studenti delle superiori hanno realizzato degli approfondimenti in classe sulla base degli esperimenti portati a termine durante l'esperienza didattica.

«Quello che stiamo facendo a Pistoia con GEA – conclude Ezio Menchi, membro del consiglio d'amministrazione di Fondazione Caript e referente per il mondo della scuola – è autentica scienza empirica. I numeri e soprattutto i segnali che ci arrivano da chi partecipa alle attività, ci dicono che stiamo andando nella direzione giusta».

Il prossimo anno il ciclo di visite didattiche verrà riproposto a tutte le scuole della provincia di Pistoia. La programmazione delle visite inizierà nella seconda metà di settembre per concludersi entro la fine di novembre, in modo da poter svolgere le attività nel semestre da dicembre 2024 a maggio 2025. Già da adesso è possibile chiedere informazioni sulle proposte didattiche attraverso il form attivo sul sito di GEA alla pagina web gea.green/contatti/, oppure chiamando il numero +390573570063.

GEA - Green Economy and Agriculture è la società strumentale di Fondazione Caript dedicata allo sviluppo della ricerca e dell’innovazione d’impresa nei settori dell’agricoltura sostenibile, dell’energia rinnovabile e dell’economia circolare. GEA cura e valorizza un parco di 25 ettari alle porte di Pistoia dentro al quale si trovano più di 1500 esemplari di piante, oltre a serre per la coltivazione, spazi per incontri e una stazione meteorologica. La sola “banca del germoplasma” rappresenta una straordinaria collezione di piante con più di 400 specie diverse, utile per preservare il patrimonio genetico e come strumento didattico. Attraverso la startup GeaLab, opera anche nella tutela della salute e nel miglioramento della qualità della vita attraverso la ricerca medico-farmaceutica.

Redazione

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