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Una serata in ricordo del professore e dell'amico Maurizio Del Ministro, ad un anno dalla sua scomparsa: il prossimo lunedì 20 febbraio al Cinema Splendor di Pescia. Alle ore 20.30 sarà inaugurata una targa in suo nome da parte del sindaco Giurlani. Alle ore 21.00 sarà invece proiettato un video da lui realizzato per Rodolfo Valentino, a cui seguirà un musical degli anni '30 molto amato da Maurizio.

Maurizio Del Ministro era un importante critico di cinema: ha lavorato sempre con grande passione, soprattutto sul cinema italiano degli anni '70-'80. Ha dato vita a numerose pubblicazioni per le case editrici Dedalo, Bulsoni e, nell'ultimo periodo, per le Edizioni Lindau di Torino, per cui ha pubblicato anche il suo ultimo libro “S. Eisenstein-La corrazzata Potemkin”, uscito nel settembre 2015.
Un'intensa attività, dunque, che lo ha visto protagonista di tanti studi fino a quando è andato in pensione, era infatti professore di Storia e critica del cinema all’Università di Genova.
Ad un anno dalla scomparsa, il prossimo lunedì 20 febbraio, amici e conoscenti lo ricordano in un'occasione speciale, dedicandogli una targa all’interno del Cinema Splendor di Pescia. Pur avendo frequentato i cinema di tutta Italia, tessendo ovunque rapporti di stima e amicizia, è proprio a Pescia che Maurizio fu tra i promotori dei primi cineclub negli anni '60. Ha infatti sempre lavorato affinché i film fossero considerati arte.
Alle ore 20.30, come ci ricorda l'organizzatore Luca Biagini, si terrà la presentazione e l'inaugurazione della targa intitolata a Maurizio da parte del sindaco Oreste Giurlani e dei tanti amici.
Alle ore 21.00 seguirà invece la proiezione di un video di montaggio, realizzato da Maurizio per Rodolfo Valentino. Subito dopo il musical “La danza delle luci” del 1933, molto amato da Maurizio.
Saverio Barsanti, direttore artistico dell'Associazione Teatrale Pistoiese, ci ricorda: «Con questa serata intendiamo rendere omaggio a Maurizio che, oltre ad essere un amico, è stato un maestro per molti di noi. In particolare, a me ha insegnato molte cose per il lavoro che faccio: da lui ho imparato più che da tanti altri professori universitari incontrati. Infatti, anche se non sono stato un suo studente, da Maurizio ho imparato come ci si approccia ad uno spettacolo, sia esso teatrale o film, ed ho capito anche come cercare l'intento dei registi.
La figura di Maurizio è cara a Saverio anche da un punto di vista personale: «A un anno dalla scomparsa, la sua mancanza si fa sentire quotidianamente: tante volte, vedendo uno spettacolo, penso a cosa avrebbe pensato lui o, altre volte, mi capita di segnare uno spettacolo che vorrei segnalarli e poi mi rendo conto che non c'è più. Il nostro è stato anche un grande rapporto di amicizia, quando ero studente abitavo vicinissimo a lui e tante volte veniva da me dopo pranzo per parlare e confrontarci assieme. Addirittura passava da casa mia anche quando non c'ero, per parlare con mia mamma. Maurizio era uno di famiglia.»

Redazione

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