In sostanza i 4 consiglieri regionali chiedono al presidente Enrico Rossi un incontro con una delegazione unitaria rappresentativa delle maggiori associazioni ambientaliste ( LIPU, WWF, Legambiente, Italia Nostra) che in questi mesi si sono più volte espresse sul tema, per trovare una soluzione condivisa sul futuro da dare all’area protetta ed alla sua gestione, prima che venga firmato qualsiasi atto deliberatorio da parte di regione Toscana.
Sono i consiglieri regionali Serena Spinelli (Articolo 1), Tommaso Fattori, Paolo Sarti (Toscana a Sinistra) e Ilaria Bugetti (Pd) che hanno inviato al presidente Enrico Rossi una lettera per chiedere di rivedere il passaggio dei beni gestiti dal Centro di ricerca del Padule ai comuni di Larciano e Ponte Buggianese. «Dopo 22 anni di gestione unitaria – spiegano i quattro consiglieri – affidata al Centro di ricerca, documentazione e promozione del Padule di Fucecchio, la soluzione proposta dalla Regione va infatti verso una frammentazione amministrativa e gestionale. Le competenze sul territorio sarebbero divise tra vari comuni – tra cui Larciano e Ponte Buggianese - con il rischio di perdere di vista l’unità ambientale del territorio e la piena fruibilità e valorizzazione di un’area che rappresenta un patrimonio collettivo. Una posizione contraria a questo orientamento è stata espressa in un recente appello firmato da importanti esponenti del mondo ambientalista, tra cui Lipu, Wwf, Legambiente e Italia Nostra, che sostengono invece la necessità di dare continuità all’esperienza di gestione del Centro. Vista l’importanza e l’unicità ambientale e naturalistica che l’area protetta del Padule di Fucecchio rappresenta – proseguono i consiglieri firmatari - siamo a chiederti, prima che la Regione proceda con atti deliberatori, di raccogliere le richieste a una ricomposizione del quadro che tenga conto delle legittime istanze di tutti i soggetti coinvolti”
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