PISTOIA - Siamo al lavoro per restituire il museo alla città, affinché il patrimonio artistico di Pistoia possa essere di nuovo ammirato».Lo dichiara il sindaco Alessandro Tomasi che lo scorso 14 luglio ha inviato una lettera al presidente della Fondazione Marino Marini, Carlo Carnacini, per chiedere un incontro su due temi fondamentali per il futuro dell’esposizione pistoiese.
Il primo è quello, appunto, della riapertura del palazzo del Tau, già discusso nella riunione del cda del 4 marzo scorso (a pochissimi giorni dall’ inizio dell’emergenza sanitaria a Pistoia), quando è emersa la possibilità che sia il Comune a gestire il museo – facendosi carico dei relativi oneri – attraverso una concessione in comodato d’uso gratuito delle opere di proprietà della Fondazione Marino Marini.
«Noi non ci tiriamo indietro. Nella riunione del 4 marzo scorso – ricorda il sindaco - abbiamo ottenuto un primo importante risultato, ovvero la certezza che le opere non saranno trasferite a Firenze. Per tenere aperto il museo, già durante quella riunione, ho dichiarato che il Comune è disponibile a fare la sua parte. Dopo la sospensione delle attività imposta dall’emergenza sanitaria, abbiamo ripreso il lavoro iniziato a marzo con l’obiettivo di arrivare ad un accordo e riaprire il museo. La richiesta di incontro va proprio in questo senso». Il secondo tema fondamentale che il sindaco vuol portare al tavolo dell’incontro con la Fondazione e la Regione Toscana, è quello della realizzazione di un progetto culturale che possa valorizzare le opere del maestro a Pistoia. «Non ci possiamo fermare – sottolinea Tomasi – alla riapertura di ciò che già esisteva. Occorre promuovere le opere di Marini attraverso un progetto innovativo che, necessariamente, deve essere realizzato d’intesa con la Soprintendenza e con la Regione Toscana, nell’ambito dell’accordo tra la stessa Regione e il Comune per il Piano strategico della cultura, che indica e orienta la selezione dei progetti prioritari su cui puntare».