LARCIANO - La Regione Toscana e il Comune di Larciano lavoreranno insieme al progetto per la realizzazione del Museo dell’Eccidio del Padule di Fucecchio, la strage nazifascista del 23 agosto 1944 in cui persero la vita 174 civili tra uomini, donne e bambini.
Lo prevede un protocollo d’intesa il cui schema è stato già approvato dalla giunta regionale, su proposta della vicepresidente e assessora alla cultura Monica Barni e dell’assessore all’ambiente Federica Fratoni e che sarà firmato nelle prossime settimane.
Obiettivo del protocollo, avviare un percorso concertato che consenta lo sviluppo di un progetto museologico e museografico relativo all’auspicato Museo dell’Eccidio del Padule di Fucecchio da integrarsi con il già esistente Centro di Documentazione che fornisca la base indispensabile per concretizzare un percorso di realizzazione del Museo destinato alla conservazione, tutela e valorizzazione della memoria dell’Eccidio del Padule di Fucecchio.
"La Regione fino ad oggi ha investito molto per conservare il patrimonio rappresentato dall'antifascismo e dalla Resistenza – ha detto la vicepresidente e assessora alla cultura Monica Barni – e questo protocollo è il segno che il nostro impegno non si ferma. Il territorio pistoiese innanzitutto, teatro dell’eccidio, ma la Toscana intera e direi il nostro Paese hanno bisogno di realtà come questo Museo per continuare a ricordare in modo attivo e condiviso e proseguire nella costruzione del cammino della libertà e della democrazia”.
“Quando si parla di Padule di Fucecchio – ha aggiunto l’assessore Federica Fratoni - non si possono scindere gli aspetti ambientali da quelli storici. Sono molto grata all'amministrazione di Larciano per aver avanzato questo bellissimo progetto che arricchirà l'offerta esperienziale del luogo, salvaguardando la memoria della sua pagina più tragica. La Regione ben volentieri si fa parte attiva di un percorso così ambizioso”.
“Siamo molto felici di questo protocollo tra noi e la Regione Toscana – hanno detto la sindaca di Larciano Lisa Amidei e il vicesindaco Fabrizio Falasca - Siamo arrivati a questo punto dopo un lungo lavoro con scuola, associazioni combattenti, giovani e tutta la comunità. I programmi scolastici ci hanno visto protagonisti in percorsi educativi con relativi viaggi della memoria. Proprio perché la memoria si conserverà soprattutto nei luoghi e non più purtroppo tramite le testimonianze dirette, riteniamo questo atto l'inizio di un percorso condiviso di enorme importanza”.