Giovedì 14 luglio, presso l'area verde di Porciano, si è tenuto un incontro organizzato dall'Amministrazione comunale, con l'intervento della Dott.ssa Francesca Ciuti, che segue il Progetto “Monitoraggio lupo” per Unione Comuni Montani Appennino Pistoiese.
Obiettivo della serata era illustrare ai cittadini la “storia” dei lupi, e dare loro indicazioni su come comportarsi in caso di troppa vicinanza nei centri urbani, esigenza nata in seguito a segnalazioni ed avvistamenti. Il monitoraggio dei lupi in provincia di Pistoia inizia nel 2014, e riguarda anche altre specie, come il pipistrello ed il gatto selvatico. Il lupo italiano (Canis Lupus Italicus) è più piccolo del lupo europeo, non supera i 40 kg, ha un'altezza al garrese di 50-70 cm ed una lunghezza da 110 a 150 cm. In molte aree dell'intero pianeta il lupo si è estinto, ovviamente per mano dell'uomo. In Italia c'è sempre stato, fino a metà 1800, per poi calare di numero fino al minimo storico del 1970, anni in cui sopravvive solamente nel meridione, e riprendere poi ad aumentare fino ad oggi, diventando addirittura “specie protetta”. Si tratta quindi di una razza animale che ha sempre abitato il nostro paese, e non è stata, come erroneamente spesso si pensa, reintrodotta sul territorio dall'uomo. Caratteristica del lupo è la sua grandissima adattabilità ad ogni ambiente ed alla presenza dell'uomo, purchè vi riscontri presenza di prede, di acqua e assenza di persecuzione. Nel 2021 sono stati accertati 11 gruppi riproduttivi sul territorio della provincia pistoiese, dei quali almeno un gruppo stabile sul Montalbano, mentre gli esemplari filmati in località Vinci appartengono, con molta probabilità, ad un branco che gravita nella zona del fiorentino. I gruppi non sono destinati ad aumentare, perchè il territorio è ormai saturo. I branchi sono composti generalmente dai due genitori, i così detti “individui alpha”, e dai figli, molti dei quali, spesso, muoiono piccoli a causa della rogna. Oltre a ciò, le più frequenti cause di morte dei lupi sono il bracconaggio e gli incidenti stradali. Tutti i lupi trovati morti vengono portati alla Facoltà di Medicina dell'Università di Bologna, per studiare, appunto, le cause dei decessi. Ogni branco occupa un territorio stabile di circa 100 km quadrati, e marca la zona grazie agli ululati e alla deposizione di escrementi. Il branco è un vero e proprio nucleo familiare che ha, come unico obiettivo, la sopravvivenza e quindi la ricerca di cibo.
Ecco perchè l'unico comportamento corretto che l'uomo deve tenere è quello di NON FAR TROVARE CIBO FACILE ai lupi. Spesso si avvicinano ai centri abitati perchè attratti dai bidoni dell'organico, dal cibo per gatti nelle colonie feline, dai pollai lasciati aperti di notte o dalle carcasse di animali investiti per strada. Se il lupo trova cibo facile, pian piano si abitua alla zona e perde la sua naturale paura dell'uomo, questo non vuol dire che lo attacca, ma che si avvicinerà ai centri abitati con sempre maggiore naturalezza. Ecco perchè si raccomanda di fare attenzione a non lasciare residui di cibo vicino alle case, tenere ben chiusi i bidoni dell'organico (o posizionarli in posti più alti se si pensa che gravitino animali nelle vicinanze) e non lasciare fuori i cani la notte, come comunque buona norma vorrebbe, a prescindere. Questo ultimo accorgimento, oltre che per la sicurezza stessa dell'animale domestico, serve anche per evitare possibili casi di ibridazione tra lupi e cani. Sono pochissimi i casi, nella provincia di Pistoia, di attacchi verso gli animali domestici, ma può succedere. Se si avvistano cuccioli di lupo, MAI dar loro da mangiare, ma limitarsi a segnalarlo alla Polizia Provinciale, proprio per evitare che perdano la loro naturale paura dell'uomo. Mai togliere le fototrappole se le troviamo sul territorio, servono per il monitoraggio della specie. I lupi con il radio-collare sono animali trovati feriti, e per questo messi “sotto controllo”, non si tratta di soggetti inseriti volutamente dall'uomo sul territorio. Il numero dei lupi, sul territorio, è direttamente proporzionale alla densità di prede e alla quantità di “cibo facile” lasciato dall'uomo a sua disposizione. Diminuendo questo, andrà a diminuire anche il numero dei lupi.
Si ricorda che l'avvistamento di lupi, specie di giorno, in zone abitate, è veramente difficile. In caso di avvistamenti, contattare la Polizia Provinciale o direttamente la Dott.ssa Francesca Ciuti, all'email
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