Il TAR Lazio cancella l'obbligo di Valutazione d'Incidenza Ambientale (VINCA). Un punto a favore del mondo venatorio contro le campagne anticaccia di LIPU e WWF.

La decisione giunge in seguito a una disputa legale sollevata dalla Federazione Italiana della Caccia e altre Associazioni Venatorie contro le interpretazioni delle associazioni ambientaliste, che avevano visto in alcune Linee Guida nazionali l'introduzione di un presunto obbligo per le Regioni. Nonostante le affermazioni di vittoria da parte della LIPU e del WWF pubblicate su Green&Blue di “la Repubblica”, la realtà si rivela ben diversa. Le associazioni venatorie avevano impugnato le Linee Guida per chiarire la loro natura non vincolante, ottenendo dal TAR del Lazio (Sez. I, 12.2.2024 n. 2723) la dichiarazione di inammissibilità del ricorso per difetto di interesse, dato che le Linee Guida non impongono alcun obbligo legale alle Regioni. Questo risultato è stato interpretato dalle associazioni venatorie come una vittoria, in quanto conferma l'assenza di obblighi legali per le Regioni di sottoporre i calendari venatori a VINCA, a differenza di quanto sostenuto dalle associazioni ambientaliste e animaliste. L'interpretazione errata e la celebrazione di una presunta vittoria da parte di LIPU e WWF sono state criticate come esempi di disinformazione. La Federazione Italiana della Caccia, rappresentata dall'avvocato Alberto Maria Bruni, esprime soddisfazione per il chiarimento ottenuto, sottolineando come la sentenza rappresenti un'importante conferma della legittimità dell'attività venatoria nel rispetto delle normative vigenti.

La vicenda evidenzia la complessità delle normative che regolano la caccia e l'importanza di una corretta interpretazione legale per evitare incomprensioni e disinformazioni.

Redazione

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