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Il PD pistoiese chiede alla comunità internazionale di farsi mediatrice per proteggere i civili: ”la via da seguire è chiara: un cessate il fuoco umanitario subito"

È passato più di un mese dal folle e criminale atto di terrorismo del 7 ottobre perpetrato dal gruppo terroristico di Hamas in territorio israeliano, attraverso un attacco bestiale e indiscriminato, casa per casa, nelle strade, durante un concerto. Un attacco verso civili inermi e colpevoli, agli occhi dei terroristi di Hamas, solo della loro nazionalità e che non può avere nessuna comprensione o giustificazione.

Eppure la reazione di Israele, come sappiamo, ha già provocato più di 10000 morti di cui più di 4000 tra i bambini, caduti sotto il fuoco incessante dei bombardamenti israeliani sulla Striscia di Gaza. Reazione che rischia di essere la più dura di sempre: rispondere al terrorismo con queste logiche, è solo una discesa verso il disastro umanitario che si sta consumando.

La condanna per quanto accaduto sabato 7 Ottobre è stata, giustamente, unanime nel mondo occidentale, e nonostante ciò rischiamo ancora una volta una visione parziale, in un momento in cui invece serve la responsabilità di uno sguardo complessivo. Il popolo palestinese non è Hamas, non si può lasciare un popolo di 2,2 milioni di persone senza acqua potabile, senza luce , senza carburante, senza medicine, esposta a continui bombardamenti che non risparmiano ospedali, scuole, abitazioni private. Un popolo che da tempo vive con risentimento una situazione insostenibile, tra limitazioni e speranze, tensioni e traumi.

Dove si vuole arrivare con questa guerra? Ed è anche la domanda che ha giustamente posto il Presidente USA Biden: dove vuole arrivare Israele? Certo cessa di avere senso un’offensiva su vasta scala che, per sconfiggere il gruppo di Hamas (che va senz’altro combattuto), causa distruzione di abitazioni civili e la morte di cittadini innocenti.
Assistiamo ad una escalation del conflitto che non porterà certo alla Pace ma a un'espansione dello stesso oltre i confini israelo-palestinesi, assumendo una dimensione inquietante in uno scenario geopolitico già molto instabile.

Il Partito Democratico pistoiese, da sempre schierato per la Pace, chiede che la comunità internazionale si faccia mediatrice per proteggere i civili e creare corridoi umanitari per la loro evacuazione, facendo sue le parole di Antonio Guterres segretario generale ONU: ”la via da seguire è chiara: un cessate il fuoco umanitario subito, rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, protezione dei civili palestinesi, cibo, acqua, medicine per Gaza, basta bombardamenti. Gaza non può essere un cimitero di bambini”.

E poi dare il via a una Conferenza di Pace che metta sul tavolo per la prima volta dagli Accordi di Oslo del 1993 la speranza di una soluzione giusta per entrambi i popoli, usare gli strumenti della diplomazia e del negoziato per l'unica soluzione possibile: Due Popoli, Due Stati. Oggi ancor di più nell'ora più buia di quella povera terra martoriata.

In tutto questo, auspichiamo che a voler fare la propria parte sia anche l’Europa, magari finalmente come attore unico e unitario: quella casa comune che può rappresentare non soltanto gli interessi di una comunità, ma più in generale i valori della democrazia e della Pace, emersi dalla consapevolezza di ciò che una guerra ampia e spietata possa portare. Recuperare questo ruolo di un’Europa non parcellizzata, ma forte della propria Politica comune, può fungere da guida oggi più di ieri. Ed è ciò che chiediamo con forza.

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Redazione

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