Fausto Tardelli è stato chiamato a guidare anche la Diocesi di Pescia; Daniele Bettarini nutre qualche dubbio sulle garanzie promesse
Non mancano le reazioni, e non potrebbe essere altrimenti, alla notizia che monsignor Fausto Tardelli è stato chiamato dal Santo Padre a guidare anche la Diocesi di Pescia, oltre a quella di Pistoia, della quale è vescovo da nove anni. Ricordiamo che Diocesi di Pistoia e Pescia saranno unite "in persona episcopi": una procedura pontificia che tiene a precisare come l’unione andrà a lasciare inalterate tutta una serie di strutture: seminari, cattedrali, uffici di curia. Una formula, insomma, che garantisce alla Diocesi pesciatina che non sarà né soppressa né sminuita nel suo valore, ma che a guidare entrambe ci sarà un unico pastore. Che non sarà più monsignor Roberto Filippini, punto di riferimento assai apprezzato dai fedeli.
Ieri, in particolare, ad esprimersi sulla vicenda è stato Daniele Bettarini. Che, evidentemente, nutre qualche dubbio sulle sopracitate garanzie: "Non sono solito addentrarmi nelle vicende della Chiesa – premette il sindaco di Buggiano – ma nel presente caso faccio un’eccezione. Probabilmente non avevano altra scelta e niente da dire in merito al nuovo Vescovo, il problema non è questo, ma il fatto che la nostra Diocesi dopo oltre 500 anni di storia viene praticamente accorpata a quella di Pistoia – attacca Bettarini –: un evento che amareggia perchè è una ulteriore perdita di identità per la Valdinievole che sommata a diverse altre attuate nel tempo in altri campi (vedi sanità, giustizia, servizi) ne conferma la marginalità e la subalternità a scelte altrui".
"Quindi questa mia riflessione sulla questione della Diocesi è solo lo spunto per evidenziare una grave mancanza di rappresentatività della nostra valle a ogni livello – conclude il primo cittadino di Buggiano –anche da parte di chi è stato investito di tale responsabilità e invece si adegua. Un affettuoso saluto a Mons. Filippini, Uomo di altissime qualità umane, morali e materiali: ci mancherà".