Il Coordinamento delle Associazioni No Multiutility interviene in merito alle ultime affermazioni di Alberto Irace, A.D. della recente Multiutility.
"La quotazione in borsa non può essere una questione ideologica" afferma Alberto Irace, A.D. della Multiutility di recente costituzione. Ma che cos’è questa ideologia che spesso viene citata anche con non velata considerazione negativa nei confronti di cittadini, associazioni e comitati di cittadini che rivendicano il proprio diritto di partecipazione al dibattito politico locale?
Ci aiuta la parlamentare di Forza Italia, Erika Mazzetti con l'affermazione: “Il nodo della questione multiutility non è certo un’eventuale quotazione in borsa, una possibilità che, come Forza Italia, non ci vede certo contrari a prescindere.” Quindi, è sufficiente essere esponenti di un partito, in questo caso F.I., per accettarne le linee acriticamente "prescindendo", anche dalla funzione pubblica che la politica dovrebbe garantire.
L'ideologia è anche "la funzione di esprimere e giustificare interessi particolari ..." (Treccani).
Coniugando le due definizioni si può affermare che l'ideologia è il fondamento di un partito che può associarsi ad un interesse privato, come è accaduto in Forza Italia con la linea politica tracciata dal suo fondatore in costante conflitto di interessi; mentre nel caso di Alberto Irace è solo una questione di interesse particolare non rappresentando cittadini essendo solo un nominato e non un eletto.
Quindi, il signor Irace, sbaglia quando afferma che non può essere una questione ideologica, nel suo caso, al contrario, lo è e lo manifesta con supponenza, anche irridendo Sindaci, cittadini e organizzazioni sindacali, facendo pesare il proprio voto nelle assemblee delle società a capitale pubblico dove, dopo la scellerata scelta politica della Multiutility, è sempre di maggioranza.
Conosciamo le logiche delle nomine nelle società pubbliche, così come conosciamo i curriculum di questi manager pubblici senza una storia professionale personale diversa da quella all'interno di strutture pubbliche.
Oggi, è parte del linguaggio comune la definizione di "boiardo di Stato" per chi occupa posizione non elettiva di vertice di organismi pubblici influenzando le decisioni degli eletti dal popolo e, quasi mai finalizzate alla soddisfazione dei bisogni dei cittadini, ossia alla finalità della funzione istituzionale degli Enti Locali. Non intendiamo attribuire al signor Irace tale qualifica perché non ci competono i giudizi e perché non vogliamo esprimere le nostre opinioni, ci limitiamo a riportare i fatti lasciando la valutazione di merito a chi ci legge.
Le nostre associazioni e comitati non hanno alcun risvolto ideologico, non essendo espressione di partiti e non avendo interessi particolari da difendere. Abbiamo solo un obiettivo, quello di superare la drammaticità di una questione sociale, peraltro provocata per la quasi totalità proprio dalle società a capitale pubblico che, avendo come scopo il profitto, hanno prodotto, anche con speculazione sui servizi pubblici erogati, un'inflazione insopportabile, un aumento della povertà assoluta e relativa, e una sempre più marcata disuguaglianza sociale, e che non affrontano concretamente la questione ambientale, anch'essa sempre più drammatica.
Anche questa non è una lettura ideologica, è una constatazione di fatto. Anche tutti i partiti denunciano questa situazione ma nessuno sembra volerla affrontare. In Toscana dove le tariffe dell'idrico sono le più alte d'Italia, dove la gestione dei rifiuti è un rebus sembra che l'unica strada percorribile sia quella della quotazione in borsa, cioè una soluzione che aggraverà l'attuale situazione.
Il Sindaco di Prato, Matteo Giffoni, precisa che la questione della quotazione non è politica ma tecnica, defilandosi da ogni responsabilità di merito e lasciando l'opzione alla decisione del Consiglio di Amministrazione della Multiutility. Eh, no, egregio signor Sindaco, la questione è politica e non è delegabile ad altri, lo deve ai suoi cittadini ed ai suoi elettori, è suo compito individuare la soluzione ottimale nell'interesse della sua comunità e non per creare, con la gestione di servizi anche essenziali, dividendi necessari ad equilibrare il bilancio del Comune, quello lo deve fare razionalizzando la spesa senza toccare i servizi, anzi migliorandoli. Lei è sicuro che la soddisfazione dei bisogni dei suoi cittadini può essere realizzata solo con la finanziarizzazione dei servizi pubblici? Creda, si sta sbagliando, ci sono parecchie soluzioni alternative, tocca a Lei individuarle.
Questo è il significato del "primato della politica", quello che nella prima repubblica era una regola.
Basta con una politica autoreferenziale che si è appropriata dei Beni Comuni cedendone una parte ai privati, anche se demaniali, ignorando il proprio ruolo e funzione, non quella che noi auspichiamo, quella che è delineata dalla nostra Costituzione
Tutte le dichiarazioni del signor Irace, come detto ideologiche, sono generiche e di totale irrazionalità rispetto alla funzione pubblica, lo spiegheremo meglio, approfondendo ogni singolo passaggio, in prossimi documenti, ribadendo cose che già abbiamo evidenziato, più volte, nell'ultimo anno e, magari, con una approfondita analisi del piano industriale segnalato nell'intervista, sempre che ce ne sia consentito l'accesso, cosa di cui dubitiamo.
Si sta avviando la campagna elettorale per le prossime amministrative sempre nella logica verticistica dei partiti nel tracciare programmi e indicare candidati, faremo sentire anche le nostre opinioni".
Redazione