Multiutility: Acque SpA contro ALIA

Coordinamento delle Associazioni No Multiutility: non si può ripubblicizzare il servizio idrico attraverso la quotazione in Borsa.

Pubblichiamo integralmente il comunicato stampa del Coordinamento delle Associazioni No Multiutility

"Nel luglio 2021 i soci pubblici di Acque SpA avevano avviato il percorso per la gestione pubblica del servizio idrico - in conformità a quanto stabilito dagli elettori con il referendum del 2011 -, attraverso l'esercizio del diritto di opzione d'acquisto delle azioni detenute dal socio privato, ABAB Spa (leggi Acea).
Tra i sottoscrittori dell'esercizio dell'opzione c'erano anche gli amministratori di Publiservizi, che nello stesso momento probabilmente stavano già elaborando il progetto di fusione nella Multiutility Toscana: il progetto è stato poi approvato nei Consigli di Amministrazione nell'aprile 2022 e realizzato negli ultimi mesi dello stesso 2022 con la decisione assunta nelle assemblee delle società.
I soci pubblici di Acque SpA non si sono limitati a sostenere il percorso di ripubblicizzazione pur sapendo che non si sarebbe mai realizzato. Hanno anche contribuito attivamente: il 21 dicembre 2021 hanno concorso alla costituzione di una società, Acque2o S.p.A., dotata di un capitale di 50.000 euro e con costi di gestione al momento non quantificabili (non essendo ancora disponibile il bilancio del 2022). Questa società avrebbe dovuto aggregare i soci pubblici in una unica holding con un'unica attività, ossia il controllo di Acque SpA.
Ai politici toscani piacciono le holding che servono solo a collocare qualche amico nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali, anche se queste holding costano. Ma dov'è il problema? I soldi spesi inutilmente non sono loro, sono quelli dei contribuenti e degli utenti, cioè dei cittadini.
Apprendiamo da un comunicato della società che ALIA Servizi Ambientali SpA ha realizzato, nel 2022, un utile di 22,4 milioni di euro ed ha deliberato la distribuzione di dividendi per 29 milioni di euro, una somma superiore all'utile realizzato. ALIA è la nuova holding, destinata alla quotazione in borsa, nata dalla fusione per incorporazione di Consiag, Acqua Toscana e Publiservizi: nota come Multiutility Toscana, il prossimo 12 giugno rinnoverà il Consiglio di Amministrazione con la nomina di un numero di amministratori, come previsto dallo statuto sociale, compreso tra 9 e 21. Quanti amici dei Sindaci troveranno una nuova occupazione anche ben remunerata…
Si sostiene che la Multiutility sia nata con l'obiettivo di migliorare i servizi pubblici locali e di incrementare gli investimenti. Ma come faranno, visto che tutti gli utili (e anche somme d'importo superiore agli utili, come si è appena detto) sono distribuiti ai soci ed i costi aumenteranno per gratificare gli amministratori, cioè gli amici?
Abbiamo sempre sostenuto che gli utili non sono destinati agli investimenti, come affermano i promotori della Multiutility: sono solo denari scuciti dalle tasche degli ignari cittadini, i veri soci delle società di gestione. Al contrario, sarebbe necessario e giusto ridurre le tariffe.
Il Consiglio di Amministrazione di Acque SpA, che ringraziamo per la coerenza e la correttezza dimostrate, si è opposto alla trascrizione del cambio di titolarità delle azioni detenute da Publiservizi e cedute, con la fusione, ad ALIA, ritenendo il trasferimento in contrasto con lo statuto sociale. Purtroppo il Tribunale delle Imprese toscano ha accolto il ricorso di ALIA ritenendo ammissibile il trasferimento.
Esprimiamo la nostra solidarietà agli amministratori di Acque SpA e ci impegniamo a fare tutto quello che è nelle nostre possibilità per sostenere la loro posizione, invitando i cittadini ad affiancarci per rafforzare le nostre iniziative volte a promuovere, anche sul tema della gestione dei servizi pubblici essenziali, la più ampia partecipazione possibile ed il pieno rispetto dei princìpi costituzionali".

Redazione

 

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