Il Coordinamento toscano di comitati e associazioni No Multiutility interviene in merito alla lettera inviata alle segreterie PD.
"Come Coordinamento toscano di comitati e associazioni No Multiutility, lo scorso 24 marzo abbiamo inviato una lettera alla segreteria regionale e alla segreteria nazionale del Partito Democratico.
Con quella lettera chiedevamo un incontro per verificare le reali intenzioni del PD riguardo a una nuova possibilità di discussione e partecipazione sui temi dell'ambiente e della gestione dei servizi primari.
Avevamo ritenuto utile provare ad avviare questa discussione alla luce di alcune dichiarazioni di esponenti della nuova maggioranza del PD, che sembravano voler riconoscere i limiti – sia di metodo che di merito – emersi nella conduzione dell'operazione Multiutility.
La lettera si concludeva così: "sulla base di queste dichiarazioni chiediamo un incontro per capire se c'è realmente un segno di discontinuità rispetto alle scelte fino ad oggi portate avanti in Toscana".
Dal giorno dell'invio di quella lettera è trascorso un mese: non abbiamo ricevuto nessuna risposta. L'invito alla discussione non è stato raccolto.
La mancata risposta può essere interpretata in due modi.
Nella prima ipotesi, il PD continua ad essere molto più impegnato a mediare tra le sue componenti interne che a discutere con le persone, le associazioni e i comitati che avanzano proposte alternative: un partito privo di contatti con il mondo reale, distante dall'interesse delle comunità per i beni comuni, eternamente ripiegato su sé stesso perché incapace di occuparsi di qualcosa che non riguardi le logiche di posizionamento, un partito dedito esclusivamente all'amministrazione del proprio spazio di potere, senza nessun'altra ambizione o visione.
Nella seconda ipotesi, le dichiarazioni che avevamo voluto interpretare come possibili aperture di un 'nuovo corso' "sono solo parole", come recitava la canzone. Parole utili a conciliare verbalmente quel che non è conciliabile nella realtà e a mantenere intatta l'ambiguità di fondo su tutte le questioni nodali che l'operazione Multiutility evidenzia: la finanziarizzazione dei servizi, la riduzione del ruolo dei Comuni a esecutori passivi di decisioni prese in altre sedi, la chiusura verso spazi di partecipazione reali e non addomesticati. Il PD ignora o finge di ignorare che la dissociazione tra parole e atti alimenta sfiducia e rabbia tra le persone e nelle comunità – per cui non c'è da sorprendersi se a ogni turno elettorale la partecipazione al voto diminuisce.
Quale che sia la ragione del silenzio, abbiamo ritenuto giusto provare a verificare "i segni di discontinuità".
Il silenzio rispetto alla lettera ci fornisce una risposta chiara: questi segni non ci sono.
Per le associazioni ed i comitati cambia poco, perché ci siamo sempre battuti controvento. Continueremo a batterci, a incalzare le forze politiche e a informare i territori, come abbiamo fatto finora: con incontri pubblici, con iniziative mirate, con i referendum consultivi locali.
Siamo solo all'inizio di una mobilitazione che sarà lunga e tenace.
Andremo avanti, e con più determinazione di prima".
Redazione