Poste Italiane: straordinari fantasma, pressioni e ricatti. Non è un titolo di un film ma la cruda e dura realtà dei portalettere di Poste Italiane.
In Poste Italiane si lavora facendo straordinari non pagati! Questa la denuncia di molti lavoratori che da nord a sud d’Italia hanno contattato Costituente Comunista. In primis, tantissime ore di lavoro in più non pagate, attestate peraltro dal sistema di rilevazione della presenza mediante le timbrature;
– ritmi di lavoro pressanti e stressanti potenzialmente pericolosi/rischiosi per la propria incolumità ma anche per quella altrui;
– mancata sicurezza legata all’uso di veicoli fatiscenti;
– diritti molto spesso negati, per la maggiore ferie o malattia;
– pressioni e sopraffazioni da parte dei datori responsabili di lavoro nei confronti dei precari, ricattabili sulla base del rinnovo del contratto, affinché consegnino quanta più posta possibile anche eccedendo, senza alcuna retribuzione, l’orario normale di servizio.
La prima denuncia è partita nel maggio 2022: Carmine Pascale è stato il primo lavoratore a denunciare le indegne condizioni nelle quali i portalettere debbono lavorare ed in special modo gli straordinari non pagati. Carmine si rivolse ad un avvocato di fiducia, che costituiva in mora Poste per il pagamento di tutto quanto dovuto, e all’Ispettorato del Lavoro di Prato-Pistoia formalizzando una richiesta di intervento. Dagli accertamenti effettuati dagli ispettori risultavano poco più di 77 ore di lavoro straordinario svolte nei mesi di marzo e aprile 2022 non registrate e non dichiarate all’INPS. Il procedimento si è concluso con il rigetto del ricorso di Poste Italiane avverso diffida accertativa, emessa dall’Ispettorato, a favore del lavoratore. Il datore di lavoro dovrà corrispondere quanto indicato entro 30 giorni dalla data dell’atto (15/03/2023).
Non è un caso isolato, in tutta Italia, la prassi degli straordinari non pagati è molto comune e tantissimi lavoratori e lavoratrici per paura di non vedersi rinnovato il contratto, rimangono in silenzio e subiscono pressioni di ogni genere.
Ricordiamo che Poste Italiane è in parte pubblica, ricordiamo benissimo le tante interviste ai rappresentanti dei vari governi sulla situazione di Poste Italiane, ci hanno sempre rassicurato, dicendoci che lo Stato sarà sempre presente e vigilerà sull’operato dei privati… Sicuramente sono stati distratti da qualcosa, perché qualcosa non va come dovrebbe andare ed intanto a farne spese sono le migliaia di portalettere che lavorano sfiduciati, vessati e pressati.
Nella Toscana Felix è partita la denuncia di Carmine Pascale, alle legittime proposte del lavoratore, i responsabili gli rispondevano: “devo fare gli interessi di Poste, non i tuoi”, oppure “Non chiedete permessi, nemmeno per donare il sangue!” o ancora “Le ferie non godute verranno pagate alla fine! I portalettere CTD (Contratti a Tempo Determinato) sono assunti proprio per far andare in ferie i fissi!”.
Continuiamo facendo notare le rimostranze sugli orari prolungati nei quali sono costretti i portalettere ma la risposta è la seguente: “Il postino lavora fino alle 21!”, oppure: “Sei rientrato tardi di tua spontanea volontà!”.
Si ricostruisce un ambiente di lavoro intriso di violenze verbali e pressioni, guerra tra poveri e rassegnazione, visto e considerato che Carmine ha avviato la lotta da solo ed è riuscito nel suo intento, figuriamoci cosa succederebbe se ogni portalettere avvierebbe la lotta unitaria.
Rivolgiamo un appello ai lavoratori ed alle lavoratrici: Non piegate la testa, solo la lotta paga, Carmine è riuscito nel suo intento, fatelo anche voi, tutti uniti, è indegno lavorare in queste condizioni. Gli straordinari vanno pagati e le condizioni di sicurezza vanno ampiamente garantite. Facciamo notare il clamoroso silenzio dei sindacati, soprattutto la Cisl (maggioritaria in Poste) che ad ogni rimostranza dei lavoratori, ha di solito risposto picche, aspettiamo e poi vediamo…
Paghiamo fior di quattrini in tasse ed in cambio cosa abbiamo dallo Stato? Ricordatevi che lo Stato si regge sui redditi da lavoro, quelli dei lavoratori, delle partite iva e degli autonomi.
Oltre il danno anche la beffa! Troviamo molti uffici postali chiusi al pomeriggio, intasandoli la mattina e costringendo ogni cittadino a fare i salti mortali per poterne usufruire. Le Poste Italiane sono diventate un classico esempio di sfruttamento dei lavoratori con il beneplacito dei governi, ma se lottiamo per quello che ci spetta, la situazione cambia come nel caso di Carmine.
Grazie per averlo fatto, la vera democrazia è la difesa del lavoro!
Costituente Comunista sarà sempre al fianco di chi lavora, di chi ha bisogno. PACE, PANE E LAVORO.
Redazione