Tari Pistoia: l'intervento del sindaco Tomasi

Il sindaco di Pistoia Tomasi interviene in merito all'approvazione tariffe e regolamento Tari discusse ieri in Consiglio Comunale.

"Gli aumenti della Tari sono dovuti al grave ritardo della Regione Toscana nella pianificazione della gestione dei rifiuti che ha determinato la mancanza, a livello regionale, di impianti per lo smaltimento. Tale vuoto impiantistico obbliga i nostri territori a smaltire fuori regione a costi elevati. Che il problema sia questo lo dimostrano gli aumenti annunciati anche negli altri Comuni toscani. Cito come esempio Prato e Firenze, città non amministrate dal centrodestra, per chiarire che la questione - di macro area – non può continuare ad essere affrontata a livello comunale attraverso una strumentalizzazione politica di una parte o dell’altra che poco aggiunge alla soluzione del problema. Credo che per i sindaci sia un obiettivo comune invertire la rotta e bloccare i continui aumenti: lo si può fare, ripeto, solo con l’attuazione di una adeguata pianificazione impiantistica. Per superare la dipendenza della Toscana dalle società che operano fuori regione, e che si arricchiscono con i soldi dei cittadini toscani, occorre attuare un piano dei rifiuti che garantisca l’autosufficienza della Toscana. Solo così i costi si potranno abbassare. Certamente produrre più indifferenziata porta a incrementi maggiori rispetto a territori con alte percentuali di differenziata, ma l’origine del problema è nello smaltimento dei rifiuti fuori dal territorio regionale e, in alcuni casi, nazionale. Nelle scorse settimane la Regione ha finalmente annunciato un piano che ormai era atteso da anni. A questo punto è necessario sapere in che tempi e con quali modalità verrà attuato e come verrà gestita la questione dei rifiuti indifferenziati da smaltire, visto che il residuo – al di là della crescita della differenziata - non scomparirà. Negli anni scorsi abbiamo assistito al blocco della realizzazione dell’inceneritore di Case Passerini. Oggi apprendiamo che l’impianto di Montale, un termovalorizzatore che avrebbe dovuto essere chiuso a fine 2024, non sarà dismesso. I sindaci sono chiamati a rispondere davanti ai cittadini e alle imprese di questi aumenti, e allora devono essere messi nelle condizioni di avere risposte chiare dalla Regione affinché non ci si debba ritrovare, tra un anno, ad affrontare gli stessi identici problemi. Noi l’anno scorso abbiamo impugnato la delibera dell’assemblea dell’Ato con gli aumenti previsti nel piano economico finanziario proprio per contestare i continui incrementi. Siamo decisi a continuare nel percorso intrapreso affinchè i cittadini possano avere servizi adeguati a costi contenuti".

Redazione

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