L'operazione, condotta in collaborazione con la Procura della Repubblica di Pistoia, ha portato al sequestro di oltre 1,8 milioni di euro in somme di denaro e immobili.
L'inchiesta ha coinvolto 11 persone fisiche e 8 imprese, tra cui alcune attive nel settore tessile, delle materie plastiche, del commercio all’ingrosso di surgelati, della produzione di materiali per la pulizia e dei trasporti su strada, tutte con sede in provincia di Pistoia e di Firenze. Le indagini hanno rivelato l'utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e la somministrazione di manodopera illecita fornita da due cooperative di lavoratori, sotto forma di appalti di servizi. Le cooperative non svolgevano con una propria autonoma organizzazione di uomini e mezzi i servizi di facchinaggio e magazzinaggio contrattualmente pattuiti, ma si limitavano a somministrare del personale, senza autorizzazione del Ministero del Lavoro. La forza lavoro così messa a disposizione veniva impiegata dalle imprese utilizzatrici come se si trattasse di propri dipendenti, con conseguenti indebiti benefici in termini di costi non sostenuti per le contribuzioni obbligatorie e di consistenti abbattimenti dell’Iva dovuta allo Stato.
Le indagini hanno portato al sequestro di oltre 1,8 milioni di euro in somme di denaro depositate su 20 rapporti bancari e in immobili. Previo nulla osta dell'Autorità Giudiziaria all'utilizzo delle risultanze acquisite in sede penale, sono stati avviati sviluppi paralleli ai fini tributari ed amministrativi, in sinergia con i competenti uffici dell'Agenzia delle Entrate e dell'Ispettorato territoriale del lavoro.
La Procura della Repubblica di Pistoia precisa che le ipotesi investigative sono state formulate nel rispetto del principio della presunzione d'innocenza delle 13 persone sottoposte ad indagini e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Redazione