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Il commento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, alla sentenza arrivata ieri per la strage di Viareggio ribadisce l'importanza di aver individuato tutte le responsabilià, anche ai livelli più alti: «Ferita insanabile, ma sentenza risponde alla necessità di giustizia».

La sentenza di primo grado sul disastro ferroviario del 29 giugno 2009 a Viareggio è stata pronunciata ieri dal Tribunale di Lucca.
«Una vera tragedia – commenta Rossi - che sarà ricordata anche nel tempo, e niente, credo, potrà sanare la ferita arrecata alle famiglie coinvolte, 32 le vittime, e alla città intera. Per quanto questa sentenza risponda alla necessità di giustizia, nessuno potrà confortare fino in fondo o ripagare le persone e un intero tessuto sociale così tragicamenti toccati.
La Regione Toscana si è costituita parte civile e ha fatto la sua parte, ascoltando le richieste delle famiglie e intervendo nella fase della ricostruzione. Quando da assessore alla sanità – ricorda ancora Rossi – mi occupai di questa dolorosa vicenda, mi trovai di fronte all'intricata situzione normativa che regola il trasporto merci su ferro e rispetto al quale la sicurezza è messa in secondo piano, mentre le ragioni del profitto e del business stanno al primo posto. Abbiamo ottenuto – continua - la riduzione della velocità dei treni merci nei centri abitati, ma con amarezza constatiamo la permanenza di mezzi inadeguati e non controllati che nel settore delle merci circolano in giro per l'Europa. È bene che la giustizia faccia il suo corso – conclude Rossi – ed è altrettanto importante che si continui a chiedere più prevenzione.»
 
Redazione

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