ferrovia

Il Comitato per il territorio ha presentato all'ammnistrazione comunale, con 1160 firme, la “petizione dei cittadini per il raddoppio della ferrovia in soprelevata nel comune di Pieve a Nievole e la richiesta di referendum per il raddoppio della ferrovia in soprelevata”.

La raccolta di firme, che ha raggiunto 1.160 sottoscrittori, è stata consegnata l’11 febbraio all’amministrazione comunale.
Il referendum prevede “un numero di elettori residenti non inferiore al 10% degli iscritti nelle liste elettorali” come da articolo 36 dello statuto comunale. Il Comitato evidenzia: «Vogliamo sottolineare che il numero di firme raccolte rappresentano il 15% degli iscritti alle liste elettorali e il 22 % dei votanti alle “elezioni comunali 25 maggio 2014” (aventi diritto al voto 7679. Votanti 5047). Cogliamo l’occasione per ringraziare tutti i cittadini che hanno concorso al successo di quest’iniziativa. La petizione vuol mettere in risalto che l’annoso problema della viabilità a Pieve a Nievole verrà risolto solo con la soprelevazione della linea ferroviaria. Il comitato è favorevole al raddoppio della ferrovia e ha sempre auspicato le migliori soluzioni nel rispetto dei cittadini, del territorio e della vivibilità nel suo insieme.»
Dall’amministrazione comunale di Pieve a Nievole si annunciano invece i seguenti lavori: la nuova variante regionale prevista nel protocollo d’intesa del 2010, approvata di recente dalla Regione Toscana; un cavalcaferrovia lungo circa 500 metri: il sottopasso ciclo-pedonale di via Buonamici angolo via Roma; un nuovo cavalcavia ciclo-pedonale tra via Marconi e via Matteotti; un nuovo parcheggio di via Giusti.
In merito a questo, il Comitato si dichiara favorevole a tutti i miglioramenti, ma si chiede:
«1. La nuova variante regionale che servirebbe ad allontanare il flusso veicolare dal centro abitato del paese è già finanziata ed è stato presentato un progetto preliminare o definitivo, oppure siamo sempre solo ad una approvazione come nel 2010?
2. Un cavalcaferrovia lungo circa 500 metri sempre nell’area “ex-Minnetti”, ipotesi già prospettata da Rfi e respinta dall’amministrazione comunale [...] in quanto presenta anche una sostanziale incompatibilità con la futura realizzazione del collegamento tra le Sr 435 e 436 di cui al protocollo di intesa del 8.11.2010;
3. Se il sottovia carrabile è stato abbandonato per problemi idrogeologici, con quale criterio può essere fatto il sottopasso ciclo-pedonale a circa 200 metri di distanza?
Dalle cartografie ricevute dal Consorzio 4 Basso Valdarno, abbiamo verificato la presenza di due fossi che risultano tombati. Il Tegolaia che scorre sotto via Buonamici e la Nievolina nel suo alveo lungo la ferrovia in via Roma. Il primo fosso si immette nel secondo formando un angolo retto. Esattamente in quella posizione è previsto il sottopasso ciclo pedonale di via Buonamici inoltre sempre dalla cartina del Consorzio del Padule di Fucecchio rileviamo che la zona della Piazza e la strada hanno battenti molto alti. (Carta dei battenti con Tr 200 anni)
4. Il cavalcavia ciclo-pedonale dovrebbe prevedere l’allargamento del ponte di via Marconi sull’Autostrada A11 in quanto sprovvisto di marciapiede adeguato e successivamente dovrebbe sovra passare la SR 436 che porta all’ingresso dello svincolo autostradale, il doppio binario della ferrovia e la SR 435 che attraversa il paese.
La nuova viabilità prevista dall’articolo di stampa presenta notevoli pendenze difficilmente percorribili da pedoni, biciclette, carrozzine e tutti i mezzi non muniti di motori. Non conosciamo le caratteristiche esatte del nuovo cavalcavia ciclo-pedonale e ci auguriamo che gli enti interessati abbiano previsto varchi facilmente accessibili, sicuri e sempre fruibili in tutte le condizioni dato che la distribuzione demografica del Paese è concentrata a Sud mentre la maggioranza dei servizi come il Comune, la Misericordia e la futura Casa della Salute, le Poste, le scuole medie, la banca, la chiesa e il cimitero sono a nord. [...]
La realizzazione di queste grandi opere preve importanti risorse economiche che purtroppo non risolveranno il problema della viabilità del Paese in quanto avremo sempre e soltanto un varco carrabile e dei muri al posto dei due passaggi a livello che di fatto separano il nord e il sud di Pieve a Nievole.
Auspichiamo che le osservazioni del comitato vengano analizzate affinché si possa arrivare alla costatazione che la soluzione della ferrovia in sopraelevata: elimina tutti i rischi idrogeologici dell’area; restituisce la permeabilità ciclo pedonale in sicurezza dei cittadini; libera la viabilità ed il territorio della Valdinievole da vincoli per le future generazioni.»

Redazione

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