Stasera al Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia (Mefit) il sindaco Giurlani illustrerà il piano di promozione del Mefit e l'impatto economico positivo che ci si attende da esso: sono invitati gli iscritti e tutti gli operatori della floricoltura del Distretto floricolo Lucca Pistoia e dell’intera filiera florovivaistica regionale, fioristi inclusi.
Si prospettano cambiamenti significativi e promettenti per gli operatori iscritti e i visitatori del mercato dei fiori di Pescia. Non ci saranno stravolgimenti calati dall’alto del modo di fare commercio all’ingrosso di piante e fiori, ma nuove opportunità sì, soprattutto per chi le vorrà cogliere in maniera costruttiva e non subire passivamente. Questo vale sia per i produttori e i commercianti, sia per i fioristi, che avranno un ruolo e un peso sempre maggiori nell’attività del mercato.
E’ quanto emerge già dal piano di promozione del Mercato dei fiori della Toscana – città di Pescia (Mefit) che è stato predisposto dai vertici del Mefit e dal sindaco Oreste Giurlani in questi giorni (in attesa che la cabina di regia del Mefit inizi il suo percorso verso un complessivo piano strategico di sviluppo multifunzionale del mercato). Il piano di promozione delle attività di commercio all’ingrosso di piante e fiori, che ha per obiettivo primario aumentare il numero degli iscritti al Mefit e il giro d’affari, sarà presentato dal sindaco agli operatori della filiera del florovivaismo questa sera, lunedì 3 aprile, alle ore 21.00, in un incontro pubblico nella sede di via Salvo d’Acquisto n. 10/12.
Giurlani invita all'appuntamento di stasera tutti gli iscritti e i visitatori del Mefit, ma anche il resto degli operatori professionali della filiera florovivaistica della Toscana, e in particolare del Distretto floricolo interprovinciale Lucca Pistoia, a partecipare all’incontro per capire che cosa cambierà nella vita del mercato dei fiori di Pescia e quale ritorno economico positivo ci si attende per chi lo frequenterà dall’attuazione del piano, che avrà durata di triennale, ma i cui primi effetti si dovrebbero registrare già dopo il primo anno.
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Redazione