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Oreste Giurlani, dopo le dimissioni da sindaco di Pescia, depositate ieri in Comune, ha risposto oggi alle domande del gip di Firenze Anna Liguori durante l'interrogatorio di garanzia. L'avvocato difenzore, Gabriele Melani, ha presentato istanza di revoca dei domiciliari e Giurlani ha risposto che tutte le spese effettuate sono documentate presso Uncem con scontrini e fatture, senza lacune. Il gip si è riservato la decisione, attesa per i prossimi giorni.

Assistito dal difensore, avvocato Gabriele Melani, che ha presentato istanza di revoca dei domiciliari, Oreste Giurlani ha rappresentato durante l'interrogatorio di stamani i fatti contestati dal suo punto di vista. Tra le accuse, ha spiegato che il numero esorbitante di chilometri di benzina rimborsati dall'Uncem (10-11.000 al mese, con un picco di 15.000 euro) corrispondeva alla reale percorrenza delle strade compiuta in auto per seguire le attività dell'ente, associazione dei comuni montani. Giurlani avrebbe anche affermato che presso l'Uncem è presente tutta la documentazione contabile, con scontrini e fatture, capace di attestare tutte le spese sostenute, senza lacune.
Il gip Liguori con le sue domande si sarebbe soffermato anche sull’altro aspetto per cui Giurlani è indagato, la corruzione, anche nella sua veste di sindaco di Pescia. In udienza il pm titolare dell'inchiesta, Tommaso Coletta, era insieme al procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. Gli inquirenti hanno ribadito la necessità di un periodo di arresti domiciliari per scongiurare il pericolo di inquinamento delle prove.
Invece, nella discussione sulla possibile reiterazione del reato, la condizione sembra decadere di fronte alle dimissioni date da Giurlani sia da sindaco di Pescia, che da vicepresidente dell'Anci Toscana con delega alla montagna.
 
Redazione

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